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POTENZA – Per adesso pare che il problema del blocco dei pagamenti ai beneficiari degli ammortizzatori in deroga sia stato  risolto. Almeno parzialmente. Ieri il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, insieme a quello dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha firmato il decreto che assegna le prime risorse mancanti alle 11 Regioni in cui l’Inps aveva sospeso le erogazioni, tra cui anche alla Basilicata.

La notizia si era diffusa il giorno prima: a causa dei mancati trasferimenti centrali, le Regioni si sono viste costrette a sospendere le autorizzazioni all’istituto di Previdenza. Circa 10 i milioni di euro che mancherebbero dalle casse lucane per coprire gli ammortizzatori in deroga relativi agli ultimi mesi del 2013. Ieri, il Governo ha provveduto a “liberare” i primi 400 milioni. Che risolvono solo parzialmente il problema. Alla Basilicata sono stati assegnati 4.156.002. Insomma, all’appello ne mancherebbero ancora quasi altri 6.

I ministeri competenti hanno deciso di coprire il “buco” determinato dall’insufficienza di risorse relative all’anno 2013, con l’anticipazione di quelle stanziate per il 2014. Per adesso, quindi, un problema solo rinviato.

Ma per i beneficiari lucani degli ammortizzatori in deroga – 2500 solo quelli in mobilità – il trasferimento annunciato ieri rappresenta, comunque, un sospiro di sollievo. Gli assegni che sarebbero dovuti arrivare già nel 2013.

Proprio nella regione in cui il ricorso agli ammortizzatori sociali è in continuo aumento: nell’anno che si è concluso le ore di cassa integrazione guadagni – secondo i dati della Uil regionale – hanno sfondato il tetto di 13 milioni 290 mila con la straordinaria vicino agli 8 milioni di ore e l’ordinaria a circa 5 milioni di euro.

E per il segretario Carmine Vaccaro, che condivide la posizione espressa dal coordinatore lavoro della conferenza delle Regioni, Simoncini, ora la priorità è reperire al più presto le risorse.

 la stima del sindacalista a dicembre 2013 nella nostra regione sono stati in media 6.516 i lavoratori con diritto alla cassa integrazione (3.895 in media per la straordinaria, 2.388 per l’ordinaria) e ai quali «va garantito il sussidio in un contesto che resta di profonda emergenza». Il quadro è ancora più allarmante se si considerano i dati degli ultimi 5 anni: le ore autorizzate di cassa integrazione nel Paese sono state circa 5,3 miliardi.

La cassa in deroga – sottolinea pure il sindacalista – è riuscita a “salvare” nel 2013, sono stati circa 527 mila. Accanto a questi dati, c’è l’altra faccia della medaglia: quella di un consistente numero di lavoratori che, perdendo il posto di lavoro, ha fatto domanda di Aspi.

«Accanto agli stanziamenti d’urgenza – commenta Vaccaro – servono politiche ad hoc con un congruo stanziamento di risorse per la cassa in deroga di cui ancora massicciamente si fa richiesta.

Quindi la proposta del sindacalista: «Che la Regione anticipi le risorse mancanti per consentire il pagamento di tutte le mensilità del 2013, in attesa del trasferimento complessivo da Roma».

 m.labanca@luedi.it

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