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I lavoratori Cgil del depuraore di Potenza saranno in sciopero il 4 e 5 febbraio prossimi. L’annuncio arriva tramite una nota aziendale della Funzone Pubblica della sigla sindacale che spiega i motivi delal revoca dello sciopero convocato per il 31 gennaio, spostato però al 4 e 5 febbraio. 
“Lo spostamento è stato deciso dopo la comunicazione della commissione nazionale di garanzia dell’attuazione della legge sullos ciopero”. Ma restano intatti i motivi per  cui i lavoratori sono in protesta, solo posticipata. 
“I lavoratori dipendenti della  Ditta Giuzio Antonio e Raffaele,  non percepiscono lo stipendio da ottobre e avanzano anche la tredicesima”. Nè c’è prospettiva di soluzione immediata. 
La ditta Giuzio ha fatto sapere di non poter pagare gli stipendi arretrati ai lavoratori “in quanto la stessa vanta un credito di 1.394.483,00 euro da Acquedotto Lucano”. 
Una simile situazione, dice la Cgil, “è divenuta ormai insostenibile da parte di tutti i lavoratori che si vedono negare il diritto allo stipendio nonostante continuano a garantire regolarmente il servizio al Depuratore di Potenza”. 

I lavoratori Cgil del depuratore di Potenza saranno in sciopero il 4 e 5 febbraio prossimi. 

 

L’annuncio arriva tramite una nota della Funzone Pubblica della sigla sindacale che spiega i motivi della revoca dello sciopero convocato originariamnete per il 31 gennaio, spostato però al 4 e 5 febbraio. 

«Lo spostamento è stato deciso dopo la comunicazione della commissione nazionale di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero». 

Restano intatti i motivi per cui i lavoratori sono in protesta, solo posticipata. 

I lavoratori dipendenti della ditta Giuzio Antonio e Raffaele non percepiscono lo stipendio da ottobre e avanzano anche la tredicesima. Nè c’è prospettiva di soluzione immediata. L’incontro in Prefettura di pochi giorni fa non è stato risolutore. 

La ditta Giuzio ha fatto sapere infatti di non poter pagare gli stipendi arretrati ai lavoratori «in quanto la stessa vanta un credito di 1.394.483,00 euro da Acquedotto Lucano». 

Una simile situazione, dice la Cgil, «è divenuta ormai insostenibile da parte di tutti i lavoratori che si vedono negare il diritto allo stipendio nonostante continuano a garantire regolarmente il servizio al depuratore di Potenza». 

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