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POTENZA – «Complimenti a Nicola Becce per il grande scoop giornalistico contro Berlusconi. Si è spacciato per un candidato di Forza Italia e invece era un inviato del Fatto Quotidiano ed è ufficiale il suo passaggio nel Partito Democratico Basilicata».

Ha annunciato querela contro l’autore di questa battuta il consigliere potentino di Forza Italia al centro del caso scatenato dal video  dell’incontro di Berlusconi con la delegazione lucana a Palazzo Grazioli. Per capirsi, quello finito sul sito del Fatto Quotidiano in cui l’ex premier ritorna a prendersela con le toghe. In più dà dei «mafiosi» ai giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano, che il prossimo 10 aprile dovranno decidere del suo affidamento ai servizi sociali.

Sarà che a postare il commento su facebook è stato Alessandro Galella, un altro candidato alle prossime amministrative nel capoluogo, ma la cosa non è passata di certo inosservata. A maggior ragione perché si dividono il campo del centrodestra, e già da qualche giorno anche i muri della città con i rispettivi 6 x 3.

«Si sta commentando sul mio conto in maniera subdola, falsa e strumentale per il video registrato con il mio telefonino durante la visita presso la residenza romana del presidente Berlusconi». Questa è stata la risposta di Becce a Galella dei Fratelli d’Italia. «L’accaduto è già stato giustificato alla stampa (…) Berlusconi ha ricevuto privatamente una mia lettera di chiarimento e di scuse per l’incidente provocato involontariamente. Chi ha scritto e pubblicato offese sul mio conto ne risponderà davanti alla giustizia».

A nulla è servito che Galella abbia cancellato le parole incriminate dal suo diario online non appena s’è accesa la polemica. Tantomeno la sua presa di distanza da chi le aveva commentate rincarando la dose in maniera “poco felice”.

Peraltro secondo Galella la genesi della battuta sarebbe stata un vecchio “tormentone” partito proprio da Becce sull’ingresso in Forza Italia di Donato Ramunno, che con lui è tra gli animatori di Fratelli d’Italia in provincia di Potenza. Ma la replica di Becce è stata tutt’altro che accomodante («Anche il caso del mio amico Ramunno possiamo portare in tribunale»). Al che è sceso in campo, virtuale, anche il consigliere regionale Gianni Rosa, per cui «querelare Ale significa denunciare Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Basilicata». Di qui l’invito a riflettere sull’«assurdità» di scagliarsi contro Galella «per un comportamento paradossale imputabile tutto e solo» a Becce.  

Più esplicito è stato l’ex consigliere regionale Antonio Tisci che ha dato al consigliere comunale potentino del «fenomeno numero uno», invitandolo a «una seria autocritica e un’ottima cura». Cominciando dal chiedersi «perché dobbiamo essere sempre così cafoni che ogni volta che stiamo con un politico o uno importante dobbiamo farci le foto e pubblicarle?» 

A lui Becce ha controbattuto con un velenoso riferimento a rimborsopoli («Così giusto tanto per rinfrescare la memoria a me stesso!»)

Infine è tornato a ribadire la sua «profonda stima ed ammirazione nei confronti del Presidente Berlusconi» e la scelta di campo per Forza Italia.

«Non nascondo le mie ambizioni e la massima aspirazione politica per la mia città». Ha spiegato Becce che evidentemente aspira alla candidatura a sindaco del capoluogo.

«Auguro al mio presidente Silvio Berlusconi di continuare la sua battaglia di libertà per una nuova primavera liberale. Io ero, sono e resterò sempre al suo fianco».

I pompieri, che vorrebbero evitare una rovinosa spaccatura nel centrodestra alla vigilia delle amministrative, sono già all’opera.

l.amato@luedi.it

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