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«Il Pd con la scelta  in Europa del Pse è uscito dall’ambiguità. Ha messo  fine all’equivoco su cui si è poggiato sin dalla sua nascita, tradendo gli amici democratico cristiani  della Margherita che avevano posto come condizione per il loro ingresso  la non adesione al Pse.  E se questa scelta  sembra  accontentare tutti,  sono sicuro che   tanti democristiani  non vorranno morire socialisti» Lo dice  il segretario regionale dei Popolari per l’Italia di Basilicata, Vincenzo Giuliano, che auspica  la costruzione di «un’area  fortemente radicata nei valori e nella tradizione del popolarismo sturziano, alternativa alla sinistra».

«E’ un’occasione – ha continuato Giuliano –  a cui  non possono e non devono sottrarsi  quanti s’ispirano alla dottrina sociale, che è l’ unico  modello politico vincente sulla storia,  che ha portato democrazia e benessere, nonostante i tradimenti di quanti l’hanno rappresentato. L’ingresso del Pd nel Pse costringe i post democristiani e  chi non crede nella socialdemocrazia, nella cultura socialista, a fare una scelta da un modo di intendere e di fare politica ben lontana da quelle del cattolicesimo italiano».

«I Popolari per l’Italia di Basilicata – ha concluso il segretario regionale Giuliano –  sono pronti a rilanciare e a ricostruire una casa comune ponendosi come  strumento di raccordo  tra le associazioni, movimenti, circoli e partiti che si richiamano agli stessi valori.  L’occasione ci viene data dalle prossime elezioni europee, ma anche dalle amministrative  che interessano  ben 53  comuni della regione,  tra cui la città capoluogo Potenza, e per i quali sarebbe auspicabile  la sottoscrizione di un patto politico  alternativo, sia nei programmi che negli uomini, all’attuale sistema  di potere, privilegiando concretezza, moralità, competenza e professionalità».

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