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C’è anche una donna tra i nomi suggeriti da sigle e partiti per la corsa a Palazzo di Città. È l’Ugl a proporlo.

«Lanciamo una sfida ai partiti che si rivedono nel centrodestra svelando un candidato d’eccellenza, una donna dagli “attributi” giusti che ha percorso tanta strada e tanta ne percorrerà», spiega il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi.

Il punto, dice il segretario, è capire che tipo di cittadini si vuol essere. L’Ugl chiede di essere «cittadini attivi impegnati in prima persona al fine di restituire alla città la dignità che merita«.

È nata così l’idea di suggerire la candidatura di Giuditta Lamorte: laureata in giurisprudenza con 110 e lode, iscritta all’albo degli avvocati di Potenza dal 1997, patrocinante in Cassazione, componente della commissione regionale pari opportunità, avvocato d’ufficio presso il tribunale dei minorenni, coordinatrice regionale MOIGE.

«È senza dubbio – prosegue Tancredi – un candidato ideale che grazie alle esperienze acquisite, ha una visione più ampia e vede da una nuova prospettiva l’amministrazione e le istituzioni, avendo avuto modo di sperimentare altre realtà più virtuose. Giuditta Lamorte sarà infatti portatore di valori nuovi come la trasparenza, l’onestà, la legalità e il principio del bene comune e con il suo impegno  la città di Potenza ritornerà ad essere una città dove vale la pena vivere e di cui andare orgogliosi».

L’appello: il centrodestra «deve scrollarsi da logiche di postazioni già blindate». Anche perché «il valore di un risultato sta nel processo per raggiungerlo».

Tancredi  richiama il deputato Cosimo Latronico perché sostenga la candidatura. «Latronico deve capire che la vecchia politica ha fallito, è un dato di fatto, il sistema è crollato, la gente non ne può più, economicamente ed eticamente la società è distrutta. Ed è per questo che, attraverso a Lamorte si ridarà una speranza agli anziani, per la conservazione dello stile di vita per cui hanno duramente lavorato e lottato; una speranza ai giovanissimi, perché non cadano nel vuoto economico, culturale e soprattutto sociale; e una speranza ai coetanei, ai 30 enni, ai 40enni, ai 50enni di oggi, perché possano ancora credere nella legalità delle istituzioni e possano decidere di investire e credere in questo straordinario Paese, in questa meravigliosa città di Potenza».

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