X
<
>

2 minuti per la lettura

CROTONE – Un rumeno di 30 anni è stato sottoposto a fermo dagli agenti della squadra Volante della Questura di Crotone con l’accusa di sfruttamento della prostituzione aggravato in danno della moglie; a denunciarlo è stata la stessa donna, una giovane connazionale di 24 anni, riferendo ai poliziotti che l’uomo da circa tre mesi la costringeva con violenza e minaccia a battere i marciapiedi della città.
Da quando, in pratica l’aveva convinta a trasferisi a Crotone con la promessa di lavorare onestamente, lui come muratore e lei come badante. Appena giunti in città, tuttavia, il marito le aveva chiesto di prostituirsi e di fronte al suo netto rifiuto l’aveva aggredita colpendola con calci e pugni costringerla a “lavorare” in strada per lui. Circa un mese addietro la giovane si era di nuovo ribellata scatenando un’ulteriore reazione violenta del marito, a quel punto era scappata di casa rifugiandosi presso l’abitazione di un’amica. Ma poi l’uomo l’aveva convinta a tornare promettendole che la situazione sarebbe cambiata. E invece, dopo qualche giorno, era stata costretta a tornare in strada. La situazione è precipitata nella giornata di ieri quando la giovane ha manifestato l’intenzione di tornare in Romania e chiedere il divorzio; l’uomo, adirato ed ubriaco, ha iniziato ad inveire contro la moglie, ordinandole di andare immediatamente a lavoro poichè aveva di denaro e minacciandola di morte; a quel punto la donna ha chiesto l’intervento della Polizia che ha rintracciato il rumeno all’interno del suo appartamento con una valigia pronta e con in tasca un portafogli contenente la cifra di 340 euro e i documenti di identità propri e della moglie.
All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto, oltre a varie ricevute di trasferimenti monetari all’estero, un block notes sul quale aveva riportato il resoconto dell’attività di meretricio svolta dalla donna.

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE