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IN prima fila, come da consueto, il sindaco in carica, al momento Pietro Campagna. Accanto a lui il consigliere regionale Vito Santarsiero. Sono le sole figure istituzionali cittadino che sfilano alla processione religiosa in onore di San Gerardo. Tuttavia non sono le uniche comparse.

Gli ombrelli per riparare dalla pioggia non sono sufficienti a coprire la figura imponente di Dario De Luca, candidato sindaco per il centrodestra a ballottaggio con l’avvocato Luigi Petrone, del centrosinistra. Di quest’ultimo nemmeno l’ombra. De Luca è accompagnato dalla moglie da un lato e dall’unico consigliere comunale eletto nella sua lista, il giovane Antonio Vigilante, dall’altro. Tra un paio di consiglieri comunali uscenti, troviamo qualche neo eletto: il più votato del Pd Giampiero Iudicello, in compagnia del parlamentare Roberto Speranza. Insomma, ci sono entrambi gli schieramenti a seguito della statua di San Gerardo, portato in spalla dai circa venti portatori dell’associazione “San Gerardo La Porta da Piacenza”, capitanata dal capo tempietto Gaetano Esposito, organizzatore della processione dal 2007. Ad anticipare la statua, la mano di San Gerardo raffigurata durante il gesto della benedizione, color argento come la statua stessa, portata da Don Vito Telesca, presidente dell’associazione. La festa religiosa non vede certo la stessa affluenza e partecipazione della storica parata dei turchi. Poca la gente ai margini della processione e in coda, alle spalle della banda musicale di Rapolla. Tuttavia la fase di preparazione non è certo meno impegnativa del rito profano. Dalla sistemazione del tempietto all’ornamento floreale di ginestre e rose rosse, agli abiti dei portatori a quello dei templari e degli angioletti. La processione come attraversa il centro storico partendo dalla cattedrale per poi tornare al punto di partenza dove si terrà la santa messa, celebrata dal vescovo Agostino Superbo. I numerosi ambulanti che hanno invaso via Pretoria in questi giorni, sono già stati fatti sgombrare. Ovvia la presenza della gran parte del clero potentino. Tanti i giovani, ma specialmente tra i portatori della statua. Più alta l’età media dei semplici fedeli che hanno preso parte al corteo o che ne hanno atteso il passaggio. Potrebbe essere stato il cattivo tempo a scoraggiare molti, ciò non toglie che oggi come oggi la tradizione sacra fa sempre più fatica a sopravvivere rispetto alla popolare. Eppure il vero senso della festa è tutto racchiuso in questo evento finale, fatto di canti e preghiere. 

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