X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

DALLA Siria, dove la volontaria calabrese Vanessa Marzullo e l’amica Greta Ramelli, sono state rapite (LEGGI A NOTIZIA) arrivano notizie contrastanti. Nelle mani dell’Isis o presto libere. A venti giorni dal loro rapimento in Siria, si torna a parlare di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, ma se il britannico Guardian parla di due italiane finite nelle mani degli Jihadisti dello Stato islamico senza citarne il nome, il quotidiano panarabo al Quds al Arabi riferisce che Vanessa e Greta che rapite un gruppo di ribelli che con l’Isis non ha nulla a che fare, che stanno bene e che verranno presto rilasciate. Una cattiva notizia e una buona notizia, entrambe impossibili da verificare, anche se sull’ipotesi Isis si sono pronunciati i servizi segreti italiani che hanno ridimensionato: «A noi non risulta».

GUARDA LE FOTO DELLE DUE ITALIANE RAPITE IN SIRIA 

A complicare la ricostruzione è lo scenario che vede gli ostaggi nelle terre a rischio scambiati come merce tra un gruppo e l’altro. E infatti la versione secondo la quale Vanessa e Greta sarebbero in mano alla jihad islamica riferisce che le ragazze sarebbero state vendute per tre volte, prima di finire all’Isis. Un’ipotesi che fa aumentare l’ansia dopo la brutale esecuzione del giornalista James Foley, decapitato davanti ad una telecamera. 

VIDEO: VANESSA RACCONTA IL SUO IMPEGNO PER LA SIRIA

VIDEO: VANESSA RACCONTATA DAGLI AMICI

Eppure, il padre di Vanessa, che oggi abita nel Bergamasco ma fino al 2000 ha vissuto con la famiglia in provincia di Cosenza, ha dichiarato che per la prima volta da quando questa vicenda ha avuto inizio si sente «tranquillo, sono stati giorni difficili, mi sono sentito come una batteria scarica. Ieri ero letteralmente consumato. Oggi invece mi sono riacceso, pieno di energia positiva». 

VIDEO: IL PADRE DI VANESSA: “SENTO CHE TORNERA’ PRESTO”

La sensazione, comunque, per il padre di Vanessa è che «tutto si stia risolvendo. Come se fossimo alla fine di un incubo. Spero che sia tutto vero. Se non è vero ciò che riportano i giornali vuol dire – conclude – che posso fare il veggente, ma se è vero dico: riportatele presto a casa». In particolare, Marzullo spiega che «nelle ultime ore abbiamo sentito voci contrastanti sulla loro liberazione. Alcuni le danno ancora prigioniere, altri dicono che siano già libere. La verità è che in questo momento – continua il papà di Vanessa – noi non sappiamo nulla di certo». Notizie confortanti che però al momento non trovano la conferma ufficiale visto che lo stesso Marzullo nega di aver ricevuto notizie dal Ministero degli Esteri: «Non ci hanno ancora contattato. Credo che lo faremo noi, a questo punto».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE