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ORA o mai più. Niente più lacrime, basta con la rassegnazione, si mandi la rassegnazione nelle discariche. Soffia un vento di speranza sul Mezzogiorno. Lo trascina il successo elettorale ottenuto da Vincenzo De Luca in Campania e da Michele Emiliano in Puglia. Essi vanno a completare i vertici delle regioni meridionali a guida del Partito democratico, con Basilicata e Calabria, il cui assetto si va consolidando sempre più. Regioni meridionali che indossano, come mai era accaduto, gli stessi abiti indossati dal governo nazionale, guidato da Matteo Renzi .
E’ una grande sfida che si apre per il riscatto del Mezzogiorno. Governo centrale e governi regionali ora devono lavorare in sinergia e aprire un nuovo capitolo, capace di far uscire questa parte del paese dalle difficoltà mai superate sin dagli anni post unitari.
Per vincere questa sfida o, quanto meno, ridurre il dualismo, occorre un serio impegno della classe dirigente politica meridionale. Non solo. Importante è costruire una nuova coscienza nella società civile, avendo come riferimento trasparenza, legalità, rispetto delle istituzioni, abbandono delle logiche trasformistiche e di quel clientelismo che offende il merito.
E ’ necessario mettere in campo una politica unitaria di tutto il Sud che va costruita senza particolarismi, rinunciando agli egoismi localistici, sfidando il futuro con l’elaborazione di un progetto complessivo che valorizzi le risorse naturali, intervenga laddove la debolezza infrastrutturale è causa di ritardi e di penalizzazioni.
E’ urgente spezzare il legame politica-criminalità che ha segnato, fin qui,le grandi sventure di una vasta area del paese. L’auspicio è che questa classe dirigente sappia dialogare con l’Europa e con il Mediterraneo, diversamente da come è avvenuto sino ad oggi.
L’occasione c’è e bussa alla porta delle regioni meridionali : sono i fondi europei 2014/2020 che non possono essere restituiti a Bruxelles per incapacità di spendita, come purtroppo si è verificato per la precedente dotazione. Non è sufficiente alimentare la speranza, occorre agire. Ora si può.

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