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La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria sta eseguendo il sequestro del patrimonio e dei beni personali, societari, aziendali e finanziarie di un imprenditore della Piana di Gioia Tauro, Pasquale Inzitari ed alla moglie, Maria Princi. L’uomo è stato coinvolto, nel maggio dello scorso anno, nell’operazione della DDA della città dello Stretto sulla costruzione e gestione del mega centro commerciale «Porto degli Ulivi di Rizziconi. Oggi si trova agli arresti domiciliari.
Il valore dei beni è stimato sui 55 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale reggino che ha accolto la richiesta avanzata in tal senso dalla Procura Distrettuale.
I beni comprendono appartamenti, terreni, auto, conti correnti, quote e patrimoni di cinque società che gestiscono numerose attività in vari centri commerciali della Calabria. Tra le società finite sotto sequestro figura Indesin, attiva nel settore immobiliare, ed un’altra che gestisce alcuni punti vendita «Expert» nel centro commerciale Porto degli Ulivi di Rizziconi, a Cinquefrondi, e in un centro commerciale a Corigliano Calabro (Cosenza). Sequestrati, sempre nel centro Parco degli Ulivi, anche un «Burger king» ed un negozio di abbigliamento.
Pasquale Inziatari, è stato esponente dell’Udc (sospeso dal partito), e vice sindaco ed assessore comunale a Rizziconi (Rc).
Inzitari, è anche genero del presunto bosso della ‘ndrangheta Domenico Rugolo, era anche il cognato di Nino Princi, imprenditore, morto dopo essere rimasto gravemente ferito in seguito all’esplosione di una bomba che ignoti avevano collocato sotto la sua autovettura, parcheggiata sotto casa.
Nel periodo in cui Inzitari ricopriva la carica di vice sindaco a Rizziconi, secondo quanto accertato dagli inquirenti, il Consiglio comunale diede il via libera al cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni sui quali venne poi realizzato il centro commerciale «Parco degli Ulivi». I terreni vennero acquistati, a prezzo agricolo, da alcuni prestanome della cosca Crea e poi passarono alla società «Devin», di cui Inzitari era socio, che realizzò il centro commerciale.

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