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Armi clandestine e centinaia di cartucce nascoste in botole sotterranee e pronte per essere utilizzate sono state scoperte dal Nucleo operativo antibracconaggio del Corpo forestale dello Stato a Reggio Calabria dove è in corso il XXVI campo Lipu per la protezione degli uccelli rapaci migratori. Quindici volontari, provenienti da ogni parte d’Italia, stanno monitorando giornalmente il territorio per individuare le rotte percorse dagli uccelli rapaci e segnalare atti di bracconaggio.
Questa attività viene supportata da ornitologi presenti su diverse isole siciliane (Marettimo, Pantelleria, Panarea) che effettuano uno studio sulla migrazione nel Mediterraneo Centrale. Sono già molte migliaia i rapaci già transitati sullo Stretto, insieme ad aquile, avvoltoi, cicogne bianche e nere. In Calabria, i volontari della Lipu hanno il compito di registrare eventuali atti di bracconaggio che vengono segnalati al Noa del Corpo Forestale dello Stato, presente sul territorio con un proprio contingente per proteggere il volo dei migratori. Le armi ritrovate sono all’esame del Ris allo scopo di scoprirne la provenienza e, soprattutto, di poter identificare chi le ha nascoste e utilizzate.

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