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MONTESCAGLIOSO – Che Montescaglioso fosse “un posto unico al mondo”, lo sapevamo già, ma che a dirlo fossero due attori come Luca Argentero ed Edoardo Leo proprio non ce l’aspettavamo.
L’occasione è stata davvero di quelle importanti, visto che si trattava dell’ unica presentazione in Basilicata del film “Noi e la Giulia”, girato in parte in Lucania e prodotto dalla Warner Bros Italia per la regia di Edoardo Leo, in duplice veste di attore e regista. La commedia è già al secondo posto della classifica degli incassi dopo il primo giorno di uscita.
La Prima del film è stata presentata e proiettata nel Cineteatro “Andrisani” di Montescaglioso, città in cui sono state girate alcune scene a fine giugno scorso. L’evento ha registrato il tutto esaurito; un successo, se si pensa che è stato organizzato in soli tre giorni grazie soprattutto alla collaborazione e disponibilità dei produttori Lucisano e Warner.
Ad accogliere gli attori, un folto pubblico, ma anche amministratori locali ed autorità. Tra gli intervenuti, il vice ministro Filippo Bubbico, che in un’intervista al Quotidiano ha ricordato che «la Regione Basilicata sta investendo molto con la Film Commission, ma anche il privato deve fare la propria parte. E’ necessario -ha aggiunto Bubbico- che nasca, viva e cresca un’impresa intorno alle attività cinematografiche, ma questo non può essere fatto solo dal pubblico, che deve invece sostenere quei processi come sta già facendo».
Presente anche il direttore della “Lucana Film Commission”, Paride Leporace, che ha ricordado come: «Questo film è la prova del nove di un sistema economico che deve funzionare per la nostra regione. Un sistema che crea opportunità di lavoro, entusiasmo e visibilità per i territori».
Buona parte delle scene del film, tratto dal romanzo di Bartolomei, “Giulia 1300 e altri miracoli” sono state girate nella settecentesca masseria fortificata di San Felice in agro di Pomarico, che nella trama della commedia, rappresenta il luogo ideale per i protagonisti per realizzare il “loro piano B” ovvero aprire un agriturismo.
Qui gli ostacoli saranno molteplici , primo fra tutti la richiesta del pizzo da parte della camorra organizzata, tema affrontato in modo decisamente ironico ma efficace attraverso un capovolgimento di ruoli e una sana dose di sarcasmo. Questo aspetto del film, ha raccontato il regista, ha incuriosito i responsabili dell’associazione “Addiopizzo” che lo proietteranno nelle scuole, utilizzandolo come messaggio efficace per la lotta alle mafie.
Il regista, durante la presentazione, ha raccontato di aver scelto la location lucana non volendo raccontare un Sud specifico. Una scelta felice, ha detto, anche per il rapporto con la gente del luogo, la qualità umana e la gentilezza, ha dichiarato Edoardo Leo, esordendo con un «ci ritornerei volentieri».
Moderatore della serata è stato Antonio Rondinone della redazione di Radio Laser, ma protagonisti veri della discussione sono stati i ragazzi che in questi ultimi anni, grazie all’organizzazione del Cineteatro Andrisani, hanno partecipato al “Giffoni Film Festival”, maturando una buona capacità di critica e di analisi. Tra le tante domande rivolte a Luca Argentero, quelle sulla realizzazione dei sogni, a cui l’attore ha risposto dicendo che il «il sogno è il motore per realizzare le cose.
Più impegno e meno lamentele», ha detto ancora Argentero a chi gli chiedeva della situazione italiana, riferendosi anche al carattere che contraddistingue e accomuna i personaggi del film, apparentemente falliti e vuoti ma che in fondo riescono a reagire e resistere.
Ancora una volta, la Basilicata si conferma terra di cinema e set a tutto campo, cogliendo una buona occasione per svelare la sua “Grande Bellezza” non solo per i paesaggi ma anche per l’anima più profonda, quella della sua gente.

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