X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

MATERA- Per Amos Gitai Matera non è certo una scoperta recente. Il primo incontro risale a dieci anni fa, quando la carovana di CinemadaMare, il festival itinerante di Franco Rina, portò il regista israeliano nella città dei Sassi. E’ stato subito amore a prima vista. L’amicizia, poi, con il produttore di origini lucane Francesco Di Silvio e l’incontro al Festival del cinema di Venezia con i rappresentanti del Dipartimento Cultura della Regione Basilicata e la Lucana film commission hanno fatto il resto. Gitai ha scelto Matera per girare il suo prossimo film “Donna Grazia”. L’anteprima del progetto è stata presentata, ieri mattina, dal regista, arrivato a Matera per i primi sopralluoghi, accompagnato da Carlo Hintermann, dalla sceneggiatrice Maria Josè Sanselme e un team di produttori francesi. Protagonista della storia la portoghese Grazia Mendez, la “donna europea per eccellenza”, per dirla con Gitai. Vissuta nel XVI secolo, donna Grazia seppe dare alla sua vita una forte impronta “europea” e “imprenditoriale”. Donna Grazia, collezionista raffinata di arte fiamminga, fuggita alla Santa Inquisizione portoghese, arriverà ad Anversa per poi giungere a Venezia, che ospitava un ghetto ebraico, ed infine a Matera. La vicenda umana e storica di donna Grazia si intreccerà in maniera forte e indissolubile con Matera e la sua storia. «Il film che ho in mente – ha spiegato Amos Gitai, nel corso della conferenza stampa ospitata nella sala Mandela del Comune di Matera- sarà realizzata in modo diverso dalla produzione americana di “Ben Hur”. “Donna Grazia” sarà un dialogo con Matera. Intendo integrare elementi reali di vita della città con la narrazione. Matera non sarà solo il luogo della ricostruzione scenica di una storia che si svolge altrove, in questo film Matera parlerà di sè al mondo». Una linea accolta con entusiasmo e gratitudine dal sindaco di Matera Salvatore Adduce che ha sottolineato come questa nuova produzione cinematografica sia una grande opportunità per la città. «E’ un onore avere a Matera un grande maestro del cinema internazionale. In questi anni abbiamo lavorato affinchè Matera fosse sempre più terra di cinema. E adesso da semplice location diventa prima attrice nello svolgimento delle iniziative che riguardano il cinema, arte straordinaria che ci ha fatto conoscere nel mondo. Il ruolo di Capitale europea della Cultura è anche questo: affermare l’esistenza di un Sud pronto, per una volta, a donare qualcosa al mondo, anzichè continuare a piangersi addosso. Quello da cui dobbiamo guardarci- conclude- è la calma piatta, non certo il caos di presenze di questi giorni». «Anche il mondo fu generato dal caos- scherza Gitai, citando la Genesi- sono molto felice per la nomina di Matera a capitale della Cultura, ne sono un convinto sostenitore da tempo». In effetti, il regista, come ricordato dal direttore della Lfc Paride Leporace, aveva affidato a un video il suo endorsement per Matera un mese prima del verdetto della giuria internazionale. E adesso rende omaggio alla città, mettendola al centro di un film ambizioso che sarà girato tra la Basilicata e Gerusalemme. « “Donna Grazia” vuole parlare di presente e di futuro- spiega Gitai- E’ una bella figura di donna moderna che non accetta di subire l’ordine imposto dagli uomini e decide da sola il suo destino». A vestirne i panni sarà l’attrice Isabelle Huppert. Ma a completare il cast di Gitai ci dovranno essere un pittore, un musicista e la donna che libera dalla condizione di schiavitù Grazia Mendez, da “reclutare” tra gli attori di casa nostra. «Iniziamo a raccogliere i primi frutti del Board dell’Efa tenuto a Matera- sottolinea il direttore della Lfc Leporace- mentre in altre aree della Basilicata si stanno girando un film importante di Salvatore Martinelli su Ustica, l’ultima parte della telenovela messicana “Muchacha italiana” e il film di Ivan Polidoro». Il cinema, insomma, sempre pi motore di sviluppo, come ha ricordato la dirigente della Regione Patrizia Minardi. A suggellare questo importante incontro tra Amos Gitai e Matera tre volumi fotografici sulla città donati dal sindaco al regista. Ma uno in particolare ha colpito l’attenzione di Gitai: “Pasolini-Matera” di Mimì Notarangelo in cui sono raccolti gli scatti più belli e significativi del set del Vangelo secondo Matteo, girato mezzo secolo fa nei Sassi. «Sono molto toccato dalla bellezza di queste foto- ha confessato Gitai- Pasolini ha fatto un lavoro encomiabile sul Vangelo. Ha restituito un’interpretazione mirabile dei testi più arcaici. E’ un film che continua a emozionare». E, alchimie che solo il cinema sa regalare, succede pure che è Gitai a chiedere una dedica al primo cittadino. Presa in prestito la penna, Adduce, sorpreso, non si ritrae: è un autografo che, probabilmente un giorno, farà storia.

m.agata@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE