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Promossa dal Gal La Cittadella del Sapere, in collaborazione con la Lucana Film Commission, l’Istituto “D’Alessandro” di Lagonegro e l’Istituto “Petruccelli della Gattina” di Moliterno, si svolgerà dal 26 al 28 novembre nelle succitate scuole la quarta edizione della rassegna “Cinema (e)migrante”.

Se vero che gli ultimi (e tragici) attacchi terroristici dell’Isis a Parigi costituiscono – come ha riportato il Priore di Bose, Enzo Bianchi, una fiamma incandescente ed impazzita di quella “terza guerra mondiale parcellizzata, nella quale non si riesce a capire fino in fondo chi arma chi e a che scopo”, è altrettanto vero che tale spirale di violenza, generante solo sofferenza e confusione, dà man forte ad una cultura politica reazionaria che fa sempre più presa sull’opinione pubblica e considera gli stranieri (e i flussi migratori) come una minaccia alla sicurezza dei popoli dell’ Europa.

In questo clima ostico, fortemente proteso ad alimentare la paura, si capisce che diventa arduo portare tra i banchi della scuola quel cinema che vuol farsi – raccontando le ultime rotte migratorie – viatico per sanare il dialogo e l’incontro.

Ma la cultura (il cinema nel caso) non può lasciarsi condizionare da paura, pregiudizi e arbitrarie convinzioni, ha il dovere di tenere la barra dritta, non può rinunciare alla sua funzione di aprire corridoi di proposte perché vada affermandosi quel dialogo che faccia da contrasto ai terrorismi, alle guerre, al rifiuto dei più deboli.

Da questo punto di vista le visioni di “Cinema (e)migrante” diventano “immagini-contro” a quel baratro del sentire umano che rifiuta un mondo con “i popoli che si mischiano unendosi”.

Le opere che presentiamo, quella del più introspettivo tra i registi italiani, Ermanno Olmi, del regista lucano Prospero Bentivenga, del compianto Vittorio De Seta, del francese Philippe Lionet e della giovanissima rom-torinese Laura Halilovic, si pongono in opposizione al “mondo di cartone” (per stare al titolo del film di Olmi) che arresta il dialogo. Ma si sa, prima o poi il cartone, i cartoni, cioè i poteri, le prevaricazioni, le malvagità, le follie dell’uomo, la forza del male, il rifiuto dell’altro, sono destinati a sciogliersi. E a vincere sarà una umanità con un diverso volto.

*curatore della rassegna

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