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UN uomo squadra, esperienza e carisma. Sapeva gestire l’ordinario e risolvere i momenti difficili, anche spazzando il pallone in tribuna, all’occorrenza. Della redazione sportiva de Il Quotidiano della Basilicata Renato Carpentieri era il collante. Lo sport, per trasversalità di competenze, è forse il settore di questo giornale in cui Potenza e Matera si rivelano realmente una cosa sola. Lavorando a distanza ma sulle stesse pagine, dialogando sulla chat di Facebook, via mail e su una linea telefonica che ha sempre accorciato la distanza. 

La sua Matera e Potenza, professionalmente sulla stessa barca.  Un concetto a lui caro, di cui ci siamo trovati a parlare l’ultima volta in occasione della visita in Basilicata del presidente del Coni Giovanni Malagò. In quella giornata di ottobre, il numero uno dello sport italiano non perse l’occasione per ricordare ai suoi interlocutori che “Matera e Potenza, insieme, fanno gli abitanti di un grande quartiere di Roma”.  Una dimensione troppo ridotta per frammentarsi, pur dovendo mantenere ciascuno le proprie peculiarità. Un teorema in cui Renato ha sempre creduto, applicandolo ogni giorno. 

Renato Carpentieri non era semplicemente la prima firma del calcio a Matera. Lui era “Il Matera”. Riferimento sicuro di giocatori, procuratori, dirigenti, giornalisti, avversari. Di chiunque volesse capire qualcosa di più sull’universo biancazzurro. Consulente discreto, mai banale, per presidenti e allenatori che si sono alternati nelle varie gestioni. Hanno saputo apprezzarlo perchè la sua faziosità professionale era onesta, lucida, mai travolgente al punto da non fargli cogliere cosa non andasse per il verso giusto. Proponendo sulle pagine del giornale (ma anche a taccuini chiusi, quando instaurava un rapporto di fiducia) correttivi semplici, realizzabili. Mai chiacchiere o utopie. 

Appassionato e soprattutto competente, il calcio delle serie minori era la sua vita. Ha dato anche un grande contributo al gruppo specialistico di categoria, l’Ussi (Unione Stampa Sportiva). Prima da consigliere nazionale, oggi nel direttivo regionale lucano. In rappresentanza della Basilicata ha partecipato anche ai seminari di aggiornamento annuale di Coverciano, organizzati con la Figc. Nel 2011 ci siamo andati insieme e devo ringraziare lui se posso vantare una preziosa foto con Michel Platini dopo averci chiacchierato qualche minuto. L’abbiamo incontrato di prima mattina. Avevo il sonno scolpito in faccia dopo una notte di viaggio, insieme a Renato, per arrivare all’alba a Firenze. Non avrei voluto immortalare il momento, stupida vanità. Mi costrinse quasi, scattandola con la sua fotocamera, dicendomi «Muoviti! Quando ti ricapiterà»?”. 

Aveva ragione, ogni giorno va vissuto al massimo. Oggi ci siamo, domani non è poi così scontato.

Morire nello stadio XXI Settembre, magari tra tanti e tanti anni, credo sarebbe stato un suo desiderio. Si è avverato troppo presto.

Ho la sensazione che un soffio di vento dal cielo trascinerà il Matera in Lega Pro. 

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