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«SONO attonito, non la immaginavo così».

Le parole del bergamasco Gian Arturo Rota di “Casa Veronelli” la dicono lunga. La rassegna di sapori e colori del territorio, “MurgiAmo”, infatti ha anche esaltato ulteriormente il ruolo della città, che aspira a diventare Capitale europea per la cultura nel 2019. Nel frattempo, sabato ha ospitato Renato Carati, salentino di successo che vive a Mons, città che ricoprirà questo ruolo nel 2015. Il suo ristorante “La table des matières” è uno dei più rinomati della città e la sua passione per la comunicazione ne ha fatto il padre di un consorzio, che riunisce i ristoratori della cittadina belga e che si appresta a promuovere iniziative di valorizzazione del territorio e anche della cultura gastronomica italiana. Suo padre partì da Martano in Puglia e oggi è il faro della sua storia di vita, come ricorda Carati.

Il cuoco, insieme agli altri partecipanti alla rassegna, è diventato ufficialmente “abitante culturale” di Matera, con tanto di spilletta donata dal sindaco Adduce, che ha sottolineato la sfida in corso dalla città dei Sassi, per la quale diventa fondamentale l’adrenalina della cooperazione. Il gemellaggio, sottoscritto simbolicamente sabato durante la tappa materana di MurgiAmo, ha il sapore di future collaborazioni  per le quali Carati si è già detto disponibile.

In queste settimane la città si appresta ad avviare le celebrazioni per i 50 anni del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, come ha sottolineato il sindaco, che ha  parlato di una città  fra passato e futuro che vuol lasciare alle generazioni future una realtà che non  sia  stata depredata dagli adulti che li hanno preceduti.

Affascinato ed entusiasta, Renato Carati parla di Mons e del modo in cui ci si appresta a rappresentare la cultura europea: «E’ stato un tour de force del nostro sindaco, oggi primo ministro, originario dell’Abruzzo. Gli italiani all’estero si danno da fare più che in Italia e lui lo ha dimostrato. Essere capitale europea della cultura non è solo una parola.  Mons per ora è ancora una città segreta, come un palcoscenico ancora chiuso, ma negli ultimi tre anni abbiamo investito molto sulle infrastrutture e su aspetti che abbiano a che fare con il futuro. Il sindaco dell’epoca -prosegue- ha pensato alla speranza. Oltre agli alberghi, ci sono anche anche una nuova stazione e un centro congressi  affidati  a due architetti celebri, uno dei quali è l’autore del nuovo progetto delle Torri gemelle di New York. E Mons, come questa metropoli, ha due esponenti  di  fama mondiale, con progetti uno accanto all’altro. Siamo una città in fusione, che pensa alla prosperità come accadeva nel Dopoguerra. Abbiamo tutti grandi potenzialità. Per sei mesi la nostra città ha ospitato una delle più grandi mostre di Andy Wharol».

A Matera Carati ha chiesto di pensare ad un progetto che unisca arte, cucina, cultura in un unico luogo; un po’ come sta accadendo al Complesso del Casale, ha ricordato Adduce. Mons, nel frattempo, si è presentata ai materani con le sue esperienze e il suo sguardo al futuro. Una lezione che la città dei Sassi non dovrebbe trascurare.

matera@luedi.it  

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