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E’ fermento tra i cavalieri dell’associazione Maria Santissima della Bruna. La notizia diffusa qualche giorno fa dal comitato feste sulla polizza assicurativa cui hanno aderito (loro malgrado) i cavalieri dell’associazione, è stata mal digerita da alcuni cavalieri storici della sfilata. “Se da un lato è giusto che i cavalieri siano assicurati contro eventuali danni che si possono verificare, anche il comitato feste della Madonna della Bruna deve mettere in sicurezza tutto il percorso effettuato dai cavalieri per evitare che si verifichino incidenti”. E’ lo sfogo di un cavaliere storico che dissente sul modo di operare dell’associazione dei cavalieri che poco tutela i loro associati assecondando ogni richiesta del comitato feste patronali Maria Santissima della Bruna. Infatti, il giorno più lungo dei materani è animato da moltissimi cittadini che incuranti del pericolo sono a contatto con gli animali che vivono ore di stress dopo un lungo periodo di riposo. Non solo i cittadini, ma anche i venditori ambulanti (la maggior parte dei quali abusivi) dislocati lungo il percorso e il mancato rispetto delle aree assegnate che ricadono lungo il percorso della sfilata dei cavalieri. L’incidente accaduto due anni fa dimostra come la “colpa” non sia sempre da attribuirsi al cavaliere, ma anche all’imperizia di chi si muove tra i cavalli senza prudenza incuranti del pericolo. Anche se aumentano sempre più i cavalieri che vanno a cavallo solo il giorno della festa e che non riescono a “gestire” gli animali. Ma a quanto pare questo non sembra essere l’unico elemento di dissenso. “La richiesta di avere mensilmente i cavalieri a messa deve concretizzarsi anche il giorno del due luglio continua il dissidente quando i cavalieri rimangono al di fuori della funzione religiosa”. Anche “l’uscita” dei cavalieri dal corteo a difesa del carro trionfale di cartapesta è motivo di mugugni. La scelta di far uscire dal corteo i cavalieri da via Ridola esclude dal vivo della festa una parte di cavalieri che aspettano la festa del due luglio per un anno intero sopportando una somma economica non di poco conto. Questo comporta un nuovo ingresso dei cavalieri da via Roma gremita di gente, pur di vedersi il classico “strappo” del manufatto in cartapesta. In discussione anche la violazione dello statuto dei cavalieri e le iscrizioni bloccate da diversi anni che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) generare l’intrusione di cavalieri abusivi. Sul banco degli imputati anche l’operato del generale dei cavalieri Angelo Raffaele Tataranni reo di non allineare i cavalieri e di non far rispettare l’ordine numerico degli stessi che si autogestiscono. Un vero grattacapo per l’associazione cavalieri che rischia di partecipare alla festa con un numero di cavalieri inferiore rispetto al previsto.

emme.effe

 

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