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VILLA D’AGRI –  «Non è stata definita ancora la chiusura, ma domani mattina (oggi per chi legge ndr) nella conferenza stampa con l’assessore regionale alla Sanità, saranno date tutte le informazioni». Il sindaco di Marsicovetere, Claudio Cantiani, raggiunto al telefono, alla definitiva soppressione del Punto nascita dell’Ospedale di Villa d’Agri, esordisce cosi. Poche parole, rinviando gli ulteriori chiarimenti  alla conferenza stampa che si svolgerà  questa mattina, alle 9,30 presso il municipio di Villa d’Agri. Conferenza in cui l’assessore regionale alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, illustrerà le politiche di rilancio dell’Ospedale. Un “rilancio” che potrebbe essere senza il Punto Nascita. Dubbio che si spera venga sciolto dall’amministratore, anche perché, ormai l’interrogativo della chiusura del sito neonatale si trascina da qualche anno. Nodo centrale è la fatidica soglia dei 500 parti/anno, stabilita dai maggiori organi sanitari nazionali e mondiali. Soglia che il presidio Ospedaliero non ha mai  raggiunto. Infatti nel 2010 nell’ospedale sono nati 277 bambini, mentre nel 2011 il numero è sceso a 242. Di fatto dopo la levata di scudi  da parte di istituzioni locali, si è riusciti ad ottenere una  proroga  ministeriale, per tutelarne la chiusura. Oggi, la resa dei conti. Intanto l’ipotetica chiusura ha già fatto rumore. Lanciata dal responsabile del Csail Filippo Massaro, la notizia è girata sul social network di Facebook. Nella nota stampa, Massaro commenta sostiene che «la giunta Regionale con delibera 718/2014 del 20 giugno scorso ha decretato la sospensione dell’attività di parto presso l’importante struttura al servizio di mamme e famiglie del comprensorio valligiano (e non solo). Eppure avremmo potuto e dovuto contare sul sottosegretario alla Salute Vito De Filippo per ottenere l’ennesima deroga, come ci aveva illuso il precedente Assessore alla Sanità Attilio Martorano tacciandoci di “gridare a lupo!». «Come al solito – riprende – sono stati presi in giro i cittadini svuotando l’ospedale di zona di un servizio essenziale. Le avvisaglie c’erano da mesi con le notizie circolate sui pediatri che dovevano essere quattro e poi mese per mese diminuiti di numero». Le «proroghe dal 2011 si sono ripetute – continua Massaro –  di sei mesi in sei mesi senza prendere in considerazione di “abbinare le attività ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche». Questo, avrebbe significato “tagliare” una delle due poltrone di primario, fra ostetricia/ginecologia e pediatria. Anche la Conferenza dei Sindaci e l’Area Programma Val d’Agri con il sindaco di Marsicovetere Cantiani in funzione di Presidente ci hanno messo del loro fidandosi prima di Martorano e di recente del sottosegretario De Filippo e quindi limitandosi a retorici documenti di difesa».  La sollecitazione del Csal è «la nomina di una Commissione d’inchiesta ministeriale che appuri perché non è stato realizzato il previsto “abbinamento per pari complessità di attività delle unità operative ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a due i precedenti tre livelli assistenziali”, e di relazionare in merito alle reali criticità e disfunzioni, e relative responsabilità politiche, dell’Ospedale di Villa d’Agri».

 

La conferenza che doveva essere in programma per questa mattina è stata rinviata ad altra data

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