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LATRONICO – Con una gaffe degna del miglior Totò, alla stregua della celeberrima battuta << noio volevam…volevàn savoir l’indiriss.. >> con la quale due cafoni del Mezzogiorno saliti a Milano si rivolgono ad un vigile urbano, scambiato goffamente per una guardia austriaca, l’amministrazione comunale di Latronico ha voluto dare il benvenuto ufficiale ai turisti russi che da qualche anno a questa parte stanno affollando il piccolo borgo termale sulle rive del Sinni. E così nei giorni scorsi all’ingresso del paese, sulla strada che congiunge la statale al centro storico passando per la zona industriale, è apparso un cartellone di grandi dimensioni – di quelli utilizzati dai leader di partito in campagna elettorale – sul quale campeggiava la scritta “Benvenuti a Latronico”. Nulla da eccepire, ma sullo stesso cartellone la stessa frase veniva riportata anche in inglese e russo. E fino a “welcome to” tutto bene, l’asino è cascato – è proprio il caso di dirlo – sulla salita più scivolosa, al momento di augurare la stessa cosa ai visitatori dell’Europa dell’est. Con una traduzione a dir poco maccheronica, la frase riportata accanto alla bandiera della Federazione russa era scritta una frase in cirillico che in russo non significa assolutamente nulla . Il messaggio corretto avrebbe dovuto essere – riportiamo la pronuncia della frase –  “Dobra paschalavatz”.

Immediatamente sono partite le polemiche, e scoppiate le risate, dopo che qualcuno ha postato la foto del cartellone su Facebook: alcuni hanno suggerito di aggiungere – e naturalmente di studiare prima – anche altre lingue europee più diffuse come francese, tedesco e spagnolo, e pare che il sindaco Fausto De Maria non se la sia presa affatto, anzi, ha ringraziato gli attenti internauti per la segnalazione.

Certo resta la brutta figura, pure se durata poche ore, perché pare che il cartellone sia già in fase di sostituzione con uno corretto, che rimanda immediatamente alla mente il video ultra-cliccato su Youtube del discorso in inglese di Gianni Pittella quando era ancora vice-Presidente del Parlamento europeo, stupito e quasi meravigliato di se stesso a riuscire a pronunziare qualche frase sgrammaticata in un idioma straniero.

E come non pensare alla campagna d’opinione lanciata da Antonella Giacummo dalle pagine de il “Quotidiano” qualche tempo fa, sulla quale era intervenuto anche il Governatore Marcello Pittella, che sosteneva la necessità improrogabile per le giovani generazioni lucane di superare il gap con gli adolescenti di altri paesi, segnatamente nelle conoscenze linguistiche.

Episodi molto diversi tra loro, che però danno tutti la cifra di quanto sia necessario abbandonare la strada dell’approssimazione e mettersi a studiare sul serio, nel comparto turistico per promuovere la nostra terra all’estero e in quello scolastico perché gli studenti lucani siano in grado di competere nel mercato del lavoro globale. 

 

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