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UN ANNO fa, di questi tempi, il tema era lo stesso. Il Bilancio non permette e salta una delle principali voci della spesa corrente del Comune: le mense scolastiche. Così, dopo un’iniziale comunicazione di apertura il 1 ottobre – a cui i genitori, in realtà, poco avevano creduto – ecco ora il contrordine.
«Per il momento e fino a diverso avviso – ha comunicato ieri mattina il sindaco De Luca – le mense scolastiche a Potenza, stante la situazione economica dell’Ente, non saranno attivate da parte del Comune». In passato il provvidenziale intervento della Regione riusciva poi a salvare il servizio, ma quest’anno – dice De Luca – «c’è l’esigenza di far prima chiarezza sui conti».
Intanto, però, le attività scolastiche devono cominciare. Ci sono le Materne, ci sono le Elementari e le Medie con tempo pieno o prolungato. Parliamo di circa 1.600 pasti ogni giorno. Senza la mensa le attività pomerdiane non possono partire. Si mettono così a rischio anche posti di lavoro di docenti nominati ma che non possono prendere servizio. Ci sono ancora i posti di lavoro degli adetti della Multiservice, la ditta che finora si è occupata di questo servizio nel capoluogo. E come accontentare tutti?
«C’è una soluzione – spiega De Luca – che sta studiando proprio la ditta che si occupa del servizio». Praticamente si sta valutando di “scavalcare” il Comune. I responsabili della Multiservice incontreranno in questi giorni i vari dirigenti scolastici, proponendo loro di avviare il servizio a un prezzo conveniente anche per i genitori. Il Comune resterebbe così soggetto esterno, la contrattazione sarebbe tra ditta, scuola e genitori. E se l’anno scorso la gran parte dei genitori sborsava 5 euro e 70 a pasto, quest’anno si propongono 2 euro e 50, prevedendo però solo un primo e un secondo.
«Mi ha fatto molto riflettere – ha sottolineato De Luca – ciò che mi hanno raccontato proprio gli addetti della mensa: circa il 70% del cibo che viene dato ai bambini va poi buttato. Loro sono abituati a fare anche lo spuntino a metà mattina e, quindi, poi non mangiano il pasto completo. Prevedere solo un primo e un secondo permetterebbe così di arrivare a un prezzo conveniente per i genitori». E in questo modo si potrebbe partire in tempi celeri. E forse questa potrebbe essere la soluzione migliore.

a.giacummo@luedi.it

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