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MATERA – Uno scozzese doc alla guida di una squadra del tutto speciale.
Accade a Matera dove Robert Palmer sta seguendo i componenti del Comitato Matera 2019 che domani verranno ascoltati dalla commissione chiamata a scegliere la Capitale europea della cultura nel 2019.
Il “mister” ha trascorso ieri una mattinata a passeggio tra i Sassi e nel centro storico, accompagnato dalla guida Emilia Loscalzo, per compendere meglio l’atmosfera della città e trasformarla in tattica vincente. Per lui, già consulente di enti governativi come la Fondazione culturale europea e l’Unesco, Matera ha già vinto.
Come ogni allenatore che si rispetti sta trascorrendo le ore che ci dividono dall’audizione di giovedì, motivando la squadra, lavorando sulla tattica, sui muscoli e sul cervello di chi entrerà in quella stanza per dimostrare che Matera merita di rappresentare la cultura europea nel 2019. «Ogni team è composto da tante individualità – spiega – tutti con lo stesso obiettivo: fare gol. Al gruppo di Matera ho consigliato di pensare proprio come una squadra di calcio. Fino ad ora hanno raggiunto molti obiettivi, tra cui quello di entrare nella short list, di realizzare un dossier che io considero molto forte e di ospitare una visita di grande successo come quella dei commissari la settimana scorsa. Ora tocca all’obiettivo finale per vincere la partita». Venerdì Palmer non sarà a Roma, ad attendere il verdetto perchè si sta occupando della candidatura di Dubrovnik a capitale europea della cultura nel 2020 per cui è in gara con l’Irlanda (suo paese d’origine) . Per quella sfida si guarda con interesse a ciò che accadrà in Italia nelle prossime ore.
«Osserveranno con attenzione la città che vincerà, la sua tattica – aggiunge il “mister” Palmer mentre guarda il panorama alle sue spalle, uno dei must della città con sfondo sulla Cattedrale (ancora chiusa).
Per la delegazione materana ci sarà a disposizione mezz’ora per l’illustrazione del dossier e un’ora per le domande dei commissari. «La giuria è organizzata molto bene, preparata, in grado di comprendere il livello della sfida».
Le tre parole chiave, secondo Bob Palmer stanno innanzitutto nella dimensione europea del programma che consentirà di giungere alla scelta finale, c’è poi l’abilità di trasformare in concretezza i programmi che sono ambiziosi ma in grado di raggiungere lo scopo». La sfida titanica con le altre cinque candidate potrebbe vedere vittoriosa una piccola realtà come Matera? «In confronto con le altre città, l’approccio di Matera è ambizioso e la combinazione fra storia e futuro, crea un binomio molto interessante. Matera sta usando molte idee, creando molte colla borazioni con un ponte verso il futuro».
Palmer, considerato un vero e proprio guru dei meccanismi legati alle capitali europee della cultura, è stato più volte membro della commissione giudicatrice.
Fa effetto quando, alla fine della chiacchierata dice: «E’ il momento giusto per Matera che ha una straordinaria, positiva, energia».
E oggi gli allenamenti continuano.

a.ciervo@luedi.it

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