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«MELFI diventerà il più grande stabilimento di vetture in Italia». Parola di Sergio Marchionne, che dopo l’annuncio dei nuovi 1.500 posti di lavoro nella fabbrica lucana, conferma la centralità della Sata nelle attività del gruppo.
«Le nuove assunzioni rappresentano un passo importante e un segnale positivo per il Paese». Lo dice da Detroit, l’amministratore delegato di Fca, prima della conferenza stampa al salone dell’Auto.
Lo aveva detto il giorno prima a Metteo Renzi con sms che gli aveva inviato per i 40 anni del presidente del Consiglio. Una sorta di regalo di compleanno.
Del resto, come si fa a non notare la corrispondenza dei tempi. Proprio nei giorni in cui i decreti attuativi del Jobs Act stanno per essere varati, vengono annunciate le nuove assunzioni di Fca, prima con contratti iterinali che poi, molto probabilmente, diventeranno contratti a tutela crescente, previsti dalla nuova riforma del lavoro.
A domanda, l’ad di Fca spiega: «È il momento sbagliato per parlare dell’effetto potenzialmente negativo del Jobs act, che in alcuni casi può essere utile per ristrutturare se c’è un calo del mercato. Ora stiamo assumendo perché ne abbiamo bisogno». «Di sicuro – ha aggiunto – l’introduzione del Jobs act ha allineato, credo, quelli che sono dei metodi quasi universali nel mondo per l’utilizzo dei nostri dipendenti».
E le previsioni di Sergio Marchionne – che fino a ora ha saputo dimostrare di avere la determinazione giusta per raggiunge gli obiettivi prefissati – restano molto ottimistiche. In conferenza stampa annuncia che nel 2015 il gruppo venderà 5 milioni di auto. In dettaglio, rispetto al marchio del cavallino rampante, Marchionne ha citato Enzo Ferrari confermando che il numero di vetture prodotte sarà «sempre uno di meno di quello che vuole il mercato, perché la cosa più brutta che può succedere a Ferrari è ingolfare il mercato». Sempre sul fronte del Cavallino, Marchionne spiega che «entro i primi 6 mesi in Borsa si avrà la quotazione del 10% di Ferrari, il resto entro la fine dell’anno». Marchionne non ha tuttavia precisato se Milano sarà una delle piazze di quotazione del Cavallino.

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