X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – A giugno una ditta del posto, la Game Sistem srl, e una di Potenza, la Reti srl, aveano ultimato una serie di «interventi di sostituzione e riqualificazione energetica degli impianti tecnologici esitenti». Infissi, cappottazione e quant’altro per rendere la scuola di via De Gasperi più calda, e a un prezzo inferiore. Solo che a distanza di meno 8 mesi è bastata una pioggia per allagare almeno due aule. E i ragazzi sono rimasti fuori con gli zainetti sulle spalle.
E’ accaduto a Tolve ieri mattina, quando il sindaco Rocco Viggiano, su segnalazione del dirigente scolastisco, ha emesso un’ordinanza per prescrivere ai genitori degli studenti di elementari e medie di riaccompagnarli a casa.
Inevitabile il disappunto di molti di loro, in un paese dove qualcuno stenta a capire le ragioni per cui resta ancora chiusa la vecchia scuola elementare.
A maggior ragione se si pensa ai 180mila euro spesi la scorsa primavera per migliorare l’efficienza energetica della struttura, che con l’acqua che cola dal soffitto sembra quasi una barzelletta.
Sentito dal Quotidiano il sindaco Rocco Viggiano prova a smontare la polemica sul nascere.
«Non si facciano strumentalizzazioni su questa vicenda, che rientra nell’ordinaria amministrazione. Ci sono interventi che si possono fare prima e interventi che si possono fare soltanto dopo. Non dipende dal Comune, ma dalle linee di finanziamento che vengono attivate. Siamo riusciti ad avere i soldi per l’efficientamento energetico e li abbiamo utilizzati per quello. Non avremmo potuto farlo per altro anche volendo. Così stabilisce la legge. Se si parla di fare infissi o un cappotto alla struttura, non si può pretendere di avere “un cappello”».
Certo il concetto di riqualificazione energetica sembra essere un po’ più ampio. Ma la questione, che resta, è il disservizio sofferto dai cittadini, per uno stop alle lezioni che non era di sicuro preventivato.
«Abbiamo provveduto oggi stesso a intervenire sul tetto della scuola». Spiega ancora il sindaco. «Che poi chiamarlo tetto può essere persino fuorviante, visto che non ha spiovente. E purtroppo per problemi idrogeologici non si può intervenire costruendo una copertura migliore. E’ successo che si è semplicemente intasato un tubo di scolo. Già domani (oggi per chi legge, ndr) i ragazzi sarebbero potuti tornare a scuola, ma con la dirigente abbiamo valutato che ci sono ancora le pulizie da fare. Per questo abbiamo rimandato la ripresa delle lezioni a lunedì».
E per il futuro? Cosa dovranno attendersi d’ora in avanti gli studenti e i loro genitori. Una scuola calda ma bagnata? Tipo monsone tropicale?
«Abbiamo due linee di finanziamento attivate col Ministero dell’istruzione e la Regione per quasi un milione di euro di opere strutturali». Aggiunge il primo cittadino. «Siamo in fase di progettazione del bando e stiamo valutando anche la possibilità di coprire il tetto con dei pannelli fotovoltaici».
Già, i pannelli fotovoltaici. Tanto per restare in tema di energia. Con delle grondaie appiccicate e un po’ di fantasia possono sembrare un tetto anche quelli.

l.amato@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE