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In questi anni, la Camera di Commercio di Potenza ha «preferito garantire maggiore efficienza ed efficacia ai servizi amministrativi e burocratici piuttosto che la promozione di iniziative per lo sviluppo, riservando» inizialmente «alle attività di promozione una percentuale attestata intorno al 25 per cento, nettamente al di sotto della media nazionale pari al 30%».

E’ quanto è emerso dal Bilancio di mandato 2009-2014 della Camera di Commercio di Potenza.

«Oggi – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte – l’impegno assunto, di far crescere tale impatto, può dirsi ampiamente rispettato: la percentuale degli interventi promozionali si è immediatamente innalzata al 39% già nel corso del 1999 per arrivare al picco del 56% nel 2003 ed attestarsi quindi, nel corso di tutto il quindicennio, su percentuali oscillanti tra il 30 e il 40%».

«Le Camere – secondo il presidente della CCiaa – non meritano di essere snaturate, cosa che invece accadrà fin dal 2015 a causa della progressiva riduzione del diritto annuale. È con il rammarico che possa essere disperso l’impegno dell’Ente camerale di questi ultimi anni, che mi appresto a passare la mano. Un cruccio tanto più grande se mi guardo indietro, ritornando con i ricordi a quindici anni fa, quando presi in mano il timone di un Ente che ha accresciuto la propria forza, l’autonomia, il prestigio, realizzando una sede distaccata nell’area industriale, a diretto contatto con gli operatori economici, e destinando al Consiglio una sede prestigiosa per le riunioni».

I dati contenuti nel bilancio di mandato, ha concluso Lamorte, «dicono che siamo stati al fianco delle aziende riuscendo anche a essere “virtuosi”, a livello di bilancio (siamo tra le prime dieci Camere italiane), e questo dovrebbe farci sentire soddisfatti». 

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