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POTENZA – «La spesa regionale per prodotti farmaceutici è passata, in Basilicata, dai 25 milioni e mezzo di euro del 2002 a poco meno di 87 milioni nel 2013, con un incremento nell’arco temporale 2010 – 2013 di oltre il 15 per cento a fronte di una media nazionale attestatasi a meno del 12 per cento». Lo hanno detto ieri mattina, nel corso d’una conferenza stampa organizzata per presentare una nuova proposta di legge concernente l’istituzione “Del farmacista di dipartimento” i consiglieri regionali d’opposizione Michele Napoli e Paolo Castelluccio. La spesa in questione, è emerso, «ha fatto registrare nel 2013 uno sforamento del 4 per cento, ovvero oltre 5 milioni d’euro di risorse aggiuntive; e, nei primi sette mesi del 2014, un ulteriore sforamento del 4.6 per cento con un aggravio di spesa per oltre 7 milioni». Proprio partendo da questi dati, e per contribuire all’avvio di un percorso più virtuoso e meno oneroso per i contribuenti lucani, gli esponenti di Forza Italia in Consiglio regionale hanno snocciolato una serie di proposte tese al contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera che continua, ha sottolineato Napoli, «a far registrare picchi di spesa altissimi e ingiustificati, che gravano pesantemente sul bilancio regionale». Napoli ha pure “smascherato” quei dati che per quanto concerne la spesa farmaceutica territoriale, nel 2013 e nei primi sette mesi del 2014, la vedono mantenersi al di sotto del limite disposto dalla legge, facendo notare che «non sono frutto di virtuosismi gestionali del sistema sanitario lucano ma il risultato dell’incremento del ticket (cresciuto per i lucani del 251 per cento dal 2009 al 2013 ndr) imposto ai cittadini». Occorre un’operazione verità sui conti della sanità regionale, ha detto il capogruppo in consiglio regionale di Fi, «perché il cosiddetto virtuosismo della Basilicata ha come unica motivazione il ripiano che si effettua, attingendo dalle royalties del petrolio, ogni anno: nel 2011 ben 46 milioni di euro e 6 milioni di euro nell’ultimo bilancio; senza contare i ripiani annuali dei deficit delle ex Asl oggi Asm e Asp». E’ «evidente che occorre mettere in atto misure di razionalizzazione e di miglioramento delle prestazioni all’utenza – ha aggiunto Napoli – una razionalizzazione che permetterebbe di mettere a segno nuove iniziative. La nostra proposta di istituzione del farmacista di dipartimento va proprio in questa direzione». Questa nuova figura, nelle intenzioni di chi la propone, «andrebbe a centrare un doppio obiettivo: determinare significativi vantaggi al paziente con una chiara informativa sugli effetti dei farmaci e un risparmio al sistema sanitario regionale grazie ad un uso più misurato delle risorse». Si tratterebbe, in sostanza, di una figura professionale che «andrebbe ad affiancare il medico nella gestione della terapia farmacologica, contribuendo alla prevenzione degli errori in terapia, intervenendo sulla scelta dei dosaggi, tempi e modalità di somministrazione dei farmaci, coadiuvando la scelta sulla dieta da seguire durante la fase di ospedalizzazione, monitorando l’andamento terapeutico». Nella relazione che accompagna la proposta di legge si fa riferimento a quanto affermato dal professor Marco Venturini, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica rispetto all’introduzione del farmacista di dipartimento, realtà affermata negli Stati Uniti e in Inghilterra che «permetterebbe, attraverso una gestione più oculata del farmaco, di abbattere del 30 per cento la possibilità di errori come gli scambi di medicinali tra un paziente e l’altro». Il farmacista di dipartimento, viene esplicitato ancora nella proposta presentata ieri, «tra gli altri compiti avrebbe anche quello di tenere sott’occhio eventuali interazioni farmacologiche nella terapia dei pazienti e di informarli al momento delle dimissioni su alcune modalità di prescrizione degli stessi farmaci». «Non sfugga – ha detto in proposito il consigliere Paolo Castelluccio – che lo spreco dei medicinali avviene anche a casa dove, dopo acquisti compiuti in quantità non necessarie, molti medicinali scadono senza poter essere utilizzati». Castelluccio ha infine anticipato una ulteriore iniziativa su cui Fi regionale intende focalizzare la sua attenzione a breve termine: «la diffusa consuetudine di medici di famiglia e pediatri – ha detto – di comunicare telefonicamente e senza visita ai propri assistiti i farmaci e le dosi di somministrazione». Per i consiglieri di Forza Italia, insomma, la strada maestra per raggiungere una sostenibilità del sistema sanitario regionale è rappresentata da un mix di «trattamenti mirati, dosaggi personalizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia del farmaco» che possono essere raggiunti anche grazie al ricorso alla figura del farmacista di dipartimento.

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