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POTENZA – Tutto ha preso il via lo scorso 4 marzo quando in piazza Bonaventura, dalla sera alla mattina, ci si è trovati di fronte a dei pali abbastanza alti. Pali che, stando ai bene informati, serviranno per installare un ascensore nel bel mezzo della piazza. Ai pali si sono giunte le impalcature segno che i lavori proseguiranno. E così è stato. Perché già ieri la “struttura” aveva assunto una fisionomia già più strutturata. Ennesimo scempio.

Scempio che ha provocato la sollevazione di cittadini ma anche di esponenti politici sia di centrodestra che di centrosinistra. Unanime il giudizio: una bruttura.

L’ascensore, va detto, sarà a servizio di quanti usufruiranno del parcheggio privato che da anni è in costruzione.

Sia ben chiaro: nessuna irregolarità o abuso “edilizio” ma la piazza sarà completamente stravolta rispetto a come era e, come denunciato la settima scorsa sul “Quotidiano”, l’ascensore andrà a coprire l’antica fontana – restaurata non molto tempo fa – e sarà in netto contrasto con lo storico valore di porta San Luca. Come se tutto ciò non bastasse a quanto pare in piazza Bonaventura, una volta terminati i lavori, verrà istituito il doppio senso di marcia.

E «in una Potenza ormai dominata dal cemento – come si legge in una nota del coordinamento dei Giovani democratici – che sta perdendo il rapporto con la propria storia e ha dimenticato il gusto del bello» ecco la decisione di «impegnarsi per fermare l’ultima ferita inferta al cuore della città».

I lavori di largo Bonaventura, in pieno centro storico, infatti, rappresentano «uno scempio architettonico ed estetico che non accettiamo» ed è questo motivo che «abbiamo lanciato una raccolta firme per sensibilizzare l’amministrazione comunale e l’intera opinione pubblica ad un maggiore rispetto e valorizzazione del patrimonio architettonico storico e culturale della nostra città».
La petizione può essere sottoscritta on-line all’indirizzo https://goo.gl/2oAnpF

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