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VIGGIANO – «La Sudelettra ritiri immediatamente i licenziamenti». «L’accordo di sito, sottoscritto dalla Regione Basilicata, Eni e Confindustria, non viene rispettato».
«Arrabbiati», i lavoratori della Sudelettra e non solo, ieri mattina si sono ritrovati dinnanzi ai cancelli del Centro Olio.
A scatenare il presidio con sciopero e blocco, il recapito da parte dell’azienda materana (operante nell’indotto petrolifero) delle lettere di licenziamento, per quattro operai, tra cui anche un delegato Fiom.
Motivazioni, che hanno denunciato e “gridato” nel piazzale antistante all’impianto dell’oro nero, «palesamente insussistenti e strumentali».
«La Sudelettra – hanno sollevato – scarica problemi che riguardano i suoi rapporti con l’Eni su lavoratori che quindici anni stanno assicurando, con grande professionalità, la gestione sia dei pozzi che del Centro Oli. Di sicuro a pagare – dicono – le contraddizioni tra cliente e fornitore non possono essere i lavoratori».
Quindi, l’azienda rimpalla la responsabilità al fatto che “i licenziamenti – evidenziano gli operai – sono dovuti alla riduzione della propria attività l’Eni”, mentre parole sempre dei lavoratori e divulgate in un volantino «la riduzione di attività, in ambito “fire e gas” non confermata da Eni che ha dichiarato che non ci si trova in un contesto di cambio appalto ma che trattasi dell’aggiudicazione di un nuovo contratto (Boffetti) che va ad ampliare le possibilità di scelta di Eni.
«In questi termini pertanto la situazione non comporta il termine del contratto di Sudelettra».
Insomma un gioco delle tre carte che per alcune maestranze, la stessa Sudelettra sta strumentalizzando nei confronti della compagnia petrolifera, con il licenziamento dei quattro lavoratori.
Ed è per questo che ad unisono hanno accusato «il non rispetto dell’accordo di sito».
E nel comunicato sindacale della Fim, Fiom e Uilm la richiesta è palese «Confindustria Basilicata riconvochi urgentemente le parti perché , nel rispetto degli accordi, non si mettano in essere licenziamenti palesamente ritorsivi».
E ancora l’appello all’Eni che «chiarisca senza tentennamenti i termini dei rapporti commerciali con Sudelettra e garantisca, ai sensi degli accordi sottoscritti con il Sindacato, la continuità produttiva ed i livelli occupazionali». Infine un messaggio alla giunta regionale di riunire «finalmente – si legge nel comunicato – il più volte richiesto incontro sull’occupazione nel polo Val d’Agri, ai sensi del Contratto di Sito, e si adoperi fattivamente per scongiurare con i licenziamenti, un peggioramento che si renderebbe inevitabile, delle relazioni sindacali nell’area». «Queste vicende – ha spiegato il sindacalista Vittorio Cilla – che si stanno sviluppando, ultimo quello della Sudelettra, vanno avanti da un pò di mesi, si lasciano a casa due, tre lavoratori con la scusa che si riducono le commesse. La chiarezza si può fare solo al tavolo della trasparenza. Uno degli assi – chiarisce Cilla – del Contratto di Sito, è proprio il rispetto dell’occupazione locale. Qualora le risposte non arrivano, lo sciopero si mantiene». Per il rappresentante della Fim – Cisl, Salvatore Troiano «non è possibile, gli accordi vanno rispettati e questo lo chiediamo soprattutto alla Regione Basilicata affinchè intervenga il presidente a far rispettare il Contatto, con l’incontro richiesto e sollecitato». Galgano della Uilma su un punto bisogna essere chiari, «ritirare la comunicazione preventiva di licenziamento e soprattutto la convocazione del Tavolo della Trasparenza». Intanto i lavoratori hanno annunciato che la mobilitazione proseguirà con diverse iniziative. Presente a supportare i lavoratori, anche il neo segretario regionale della Fiom d Puglia, il lucano Giuseppe Cillis.

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