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POTENZA – Trasformare la crisi in opportunità? Col mattone si può. Si è tenuto ieri mattina a Potenza il consiglio generale della Filca Cisl Basilicata alla presenza del segretario generale nazionale Domenico Pesenti e del leader della Cisl lucana, Nino Falotico. In apertura dei lavori il segretario generale della categoria degli edili, Michele La Torre, ha rilanciato il ruolo del sindacato in questa fase di crisi. “Nelle assemblee con i lavoratori emerge ansia per il futuro, rabbia, paura e la richiesta di non essere lasciati soli, la presenza di sindacato è segno di democrazia e libertà, difendiamo le parti più deboli della società e siamo educatori alla solidarietà e alla legalità”.
La Torre ha aggiunto che “l’edilizia è il principale mezzo per lo sviluppo grazie alla sua capacità di assorbire la manodopera, per ogni miliardo investito nelle costruzioni si creano 23mila posti di lavoro, inoltre per ogni euro investito nel settore il ritorno è di tre euro”. Per la Filca Cisl la priorità è il rilancio delle opere pubbliche bloccate: dalla Bradanica allo schema idrico, dalla Tito-Brienza all’ospedale unico di Lagonegro, fino al nodo complesso che rischia l’ennesimo stop.
Alla riunione del parlamentino Filca ha partecipato anche il segretario della Cisl lucana Falotico. “L’euro debole, il prezzo del petrolio basso, il piano Junker e il bazooka di Draghi sono segnali che ancora non si traducono in una ripresa solida delle attività produttive e del lavoro, proprio la ripresa delle costruzioni può contaminare gli altri settori, ma bisogna puntare con più convinzione sulla ripresa dei consumi con una vera riforma fiscale, come quella che sta proponendo la Cisl in queste settimane che prevede un bonus di mille euro per chi ha un reddito inferiore a 40 mila euro”.
Falotico ha parlato anche di reddito minimo di inserimento – per il quale dovrebbe esserci a giorni lo sblocco delle risorse da parte del ministero dello sviluppo economico – e di Garanzia Giovani, “strumenti che servono a far passare la nottata della crisi, ma per il vero lavoro serve la crescita”.
I lavori del consiglio si sono conclusi con l’intervento del segretario nazionale Pesenti che ha parlato della crisi italiana, “vecchia di vent’anni perché invece di fare politiche di investimento per il futuro si è puntato sulla paura tra nord e sud e questo ha impoverito il paese”. Pesenti ha criticato la proposta del sindacato unico “perché significherebbe togliere alle persone il diritto di aderire liberamente ad un’associazione”. Duro l’affondo del leader nazionale sulle pensioni. “La legge attuale produrrà macelleria sociale, l’età pensionabile non può essere uguale per tutti, un conto è fare l’avvocato, un altro è fare l’operaio edile”. Pesenti ha sollecitato il governo ad ascoltare le parti sociali “perché senza discussione si faranno altre leggi Fornero”. In conclusione Pesenti ha detto che “l’edilizia deve essere volano di sviluppo per tutto il paese, serve una politica di rilancio delle infrastrutture che danno lavoro agli edili nella prima fase e poi sviluppo per il paese, e poi occorre riqualificare il già costruito, l’edilizia può dare qualità alle città senza ulteriore consumo di suolo”.
Per Pesenti bisogna infine “cambiare gli appalti eliminando il massimo ribasso e i general contractor che hanno generato molti illeciti, tra cui corruzione e lavoro nero”.

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