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POTENZA – Secondo la legge almeno la metà di quanto incassato dalle multe va speso per il «miglioramento della sicurezza» e il «potenziamento dell’attività di controllo sulla circolazione stradale».

Ma Matera è la capitale europea della cultura 2019, e per far fronte all’«evento» bisogna pensare a «interventi innovativi».

Perciò ben venga l’acquisto di pistole per la polizia municipale. Anche se l’associazione di idee può fare storcere il naso a qualcuno.

E’ quanto ha stabilito la sezione di controllo della Corte dei conti della Basilicata rispondendo a un quesito avanzato a gennaio dal sindaco della città dei Sassi.

L’amministrazione aveva chiesto un parere sulla possibilità di “allargare” l’interpretazione della legge che fissa la destinazione degli introiti delle sanzioni agli automobilisti. Includendo una serie di spese diverse dalla manutenzione della segnaletica e il miglioramento della sicurezza stradale in senso stretto.

Alla luce di «una situazione emergenziale denunziata come attuale ma anche futura (quale è quella derivante dalla designazione, avvenuta il 17 ottobre 2014 a “Capitale europea della cultura 2019”)».

Si tratta, in particolare della manutenzione e dell’ assistenza al software dei varchi delle zone a traffico limitato; delle armi in dotazione e dei computer in dotazione agli agenti di polizia locale; dei «pass cartacei per disabili da apporre sugli autoveicoli»; dei mobili e degli arredi per gli uffici del comando, inclusa la manutenzione e l’assistenza alla fotocopiatrice; della radio e della centrale operativa del corpo.

Il vincolo all’utilizzo dei soldi delle multe era stato introdotto dal nuovo codice della strada del 1992, e specificato meglio nel 2010, «anche a seguito della tendenza delle amministrazioni locali ad utilizzare i proventi da contravvenzioni come una modalità di reperimento di risorse “alternativa” rispetto ai tradizionali canali di finanziamento (tributi, tariffe, trasferimenti), che risultano penalizzati da una serie di fattori congiunturali dal 2007 ad oggi».

In pratica i comuni, a corto di risorse anche per il taglio dei trasferimenti da Roma, avevano iniziato a tassare in via indiretta i cittadini “scatenando” la municipale per le strade. Di qui le proteste e l’idea di porre un freno a questa deriva, raccolta dal Parlamento con le leggi in questione.

Se a Matera dopo il parere della Corte dei conti riprenderà la stagione delle multe “tappa bilanci” si vedrà nei prossimi mesi. Di certo ai magistrati non è sfuggito che nel 2019 l’ordine pubblico non sarà un problema da poco per la capitale. Di sicuro per quanto riguarda la circolazione stradale. Ma non solo, considerato anche l’allarme suonato dall’ultima relazione della Direzione nazionale antimafia.

«Ai dubbi posti vanno date risposte la cui adeguatezza va commisurata alla necessità di far fronte all’evento culturale che interessa soprattutto la città di Matera e la sua rete stradale, sia centrale che periferica». Scrivono i magistrati.

Quindi ben vengano «sistemi informatici, la cui manutenzione non può essere né sporadica né eccezionale», per limitare il traffico in alcune zone della città. Come pure l’acquisto di armi per i vigili, radio e quant’altro.

«Mentre si è dell’avviso che è da escludere alcuna destinazione di tali risorse finanziarie alla copertura di spese per l’acquisizione di “mobili ed arredi” per gli uffici del comando della polizia locale, o per la “manutenzione e l’assistenza” della fotocopiatrice in uso – conclude il parere della Corte dei conti – si può ritenere che le altre ipotesi possano trovare giustificazione nel riconosciuto perseguimento di un obiettivo fondamentale di rafforzamento dell’organizzazione dell’ente che, sin dall’anno in corso, si trova esposto ad approntare misure eccezionali per la ottimale gestione di un evento culturale che richiede la progettazione di interventi innovativi, da un lato, e di interventi che, per loro natura, presentano, comunque, il carattere della indispensabilità».

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