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POTENZA – «Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene nell’ombra»: no, gli anti-leviani stiano buoni perché almeno stavolta non è Carlo Levi a parlare ma Leonardo Sinisgalli, che in “Un disegno di Scipione e altri racconti” (Mondadori 1975) aggiunge: «Abituato a contentarsi del meno possibile si meraviglierà sempre dell’allegria dei vicini, dell’esuberanza dei compagni, dell’eccitazione del prossimo. Lucano si nasce e si resta».

Quarant’anni dopo, sembra di leggere la descrizione del potentino che reagisce diciamo non proprio entusiasticamente a un festival che invade i vicoli del proprio centro storico.

Mentre cresce l’attesa per la Notte bianca del libro (5 agosto), domani e dopodomani il capoluogo accoglierà uno straordinario evento d’arte: “Basilicata in 3D”. Ideato dall’associazione “In arte exhibit” in collaborazione con la Scuola Napoletana dei Madonnari, vedrà piazza Mario Pagano diventare per due giorni il teatro di una performance artistica ad opera di alcuni importanti street artist italiani che, attraverso l’utilizzo dei gessetti colorati, realizzeranno in “live painting” un disegno di grandi dimensioni con la peculiarità di apparire tridimensionale, sfruttando un effetto di illusione ottica tipico della 3D street painting art.

Il soggetto di quest’opera d’arte in 3D sarà la Basilicata, con alcune delle sue bellezze storiche e paesaggistiche più importanti: i Sassi di Matera, il Castello di Lagopesole, le Tavole Palatine di Metaponto, la Madonna Nera di Viggiano, il Duomo di Potenza, il Planetario di Anzi, il Parco Nazionale del Pollino, i Laghi di Monticchio, l’area del Vulture, le Dolomiti lucane, l’Appennino lucano, la costa di Maratea.

“Basilicata in 3D” è l’ultima in ordine di tempo di una serie di iniziative – tra mostre personali e collettive, estemporanee, rassegne di murales e di madonnari, recital di poesia – organizzate dall’associazione “In arte exhibit” in diversi centri lucani, allo scopo di coniugare la promozione del territorio con la diffusione della conoscenza della cultura artistica in tutte le sue forme, per dare ampia visibilità alla Basilicata sul piano nazionale.

La 3D street painting art è una nuova forma d’arte che negli ultimi anni ha preso piede in tutto il mondo e che utilizza la tecnica dell’anamorfismo o trompe-l’œil, usata già nel Rinascimento in ambito pittorico per creare effetti di illusione ottica, facendo sì che una figura disegnata intenzionalmente in maniera distorta su un piano, osservata da una precisa angolazione possa apparire nelle sue corrette proporzioni, producendo un incredibile effetto illusorio di tridimensionalità.

Avvalendosi dell’utilizzo di gessetti colorati, dalla durata temporanea, gli artisti della 3D street painting, eredi dei madonnari, creano le loro opere sulla pavimentazione delle strade o dei marciapiedi delle città di tutto il mondo, in particolar modo in America.

In quanto arte performativa, la 3D street painting si pone l’obiettivo di rendere protagonista lo spazio urbano nel quale si realizza la performance, creando un’interazione con i luoghi e gli spazi e coinvolgendo al tempo stesso il pubblico, dai più piccoli agli adulti. Durante la realizzazione dell’opera, gli spettatori potranno seguire gli artisti nel loro lavoro ed essere informati dettagliatamente dai componenti dell’associazione “In arte exhibit” riguardo alla tecnica utilizzata e alla tematica scelta. Una volta terminata, l’opera potrà essere ammirata dalla giusta prospettiva, per cogliere compiutamente il significato di un messaggio che gli organizzatori vogliono lanciare a tutta la regione.

Così il centro storico prenderà vita. Proprio come accadrà a metà settembre per la VII edizione del “Festival città delle 100 scale” ideato e curato da Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi (Associazione Basilicata 1799), evento fresco di riconoscimento di “Festival multidisciplinare” del Mezzogiorno d’Italia da parte del ministero dei Beni e delle attività culturali. Premiata non solo la qualità artistica, ma soprattutto l’innovatività della proposta, che con la sua formula ha saputo intrecciare linguaggi spettacolari e artistici diversi, che vanno dalla danza contemporanea (nella molteplicità delle sue forme), alle arti performative, al teatro, all’interno di un tessuto urbano e sociale articolato, contraddittorio e complesso.

Il festival, infatti, «non si è mai presentato come una semplice rassegna o un articolato cartellone di spettacoli, ma piuttosto come un’organica sperimentazione di nuove modalità espressive, come un progetto di condivisione delle esperienze artistiche, come lo spazio emergente di una nuova creatività».

Nelle intenzioni di Biscaglia e Scarinci, il festival vuole porsi anche come «ponte culturale tra la Campania e il versante materano, come già sperimentato nella passata edizione» ma punterà anche ad azioni specifiche volte all’ampliamento del pubblico dei più giovani (con forme innovative come l’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione) e delle fasce con minori opportunità di fruizione: in particolare, si presterà attenzione alla sperimentazione dei nuovi linguaggi e alla promozione di nuovi talenti sul territorio nazionale e regionale con una specifica sezione rivolta agli Under 35 e alla ricerca di talenti lucani nel mondo cercando di creare residenze multidisciplinari che, attraverso la valorizzazione di giovani coreografi, registi, attori e creativi italiani ed europei, possa aprirsi a nuove produzioni attraverso l’utilizzo di nuove tecniche e nuovi linguaggi, performance e site specific.

«Mi sembra un bel riconoscimento – commenta Biscaglia –. Naturalmente, per ottenerlo si è lavorato molto in termini progettuali, in questi anni». Un cartello di partner che mette in rete i soggetti istituzionali lucani (Regione, Comuni, Comitato Matera2019 e Lucana Film Commission) e monumenti della fruizione culturale come la Biennale di Venezia assieme ad attori locali come la Fondazione Carical, la dice lunga sull’ampiezza del progetto e dunque sulla sua ricaduta durevole sul tessuto sociale non solo potentino.

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