X
<
>

Share
4 minuti per la lettura

ARIA e fondi nuovi per la Natuzzi. Respira il polo del salotto tra la Basilicata e la Puglia, grazie agli investimenti che giungono del Ministero dello Sviluppo Economico. Investimenti riguardanti un accordo di programma del marzo 2013, ma che viene rispolverato ora con un accordo che trova l’interesse anche di Puglia e Basilicata, dei rispettivi presidenti di Regione e ovviamente dei lavoratori.

Anche se c’è un neo in questo accordo siglato ieri a Roma, il mancato coinvolgimento delle associazioni sindacali, che invece sono ancora in campo per lottare contro la riduzione del lavoro e la cassa integrazione, che è ancora uno dei disagi per i dipendenti dell’intero settore del polo del mobile imbottito.

Andiamo con ordine. Innovazione, ricerca e impulso alle attività produttive di Natuzzi per rilanciare non solo le attività del gruppo, ma l’intero distretto del mobile imbottito. Sono questi gli obiettivi dell’accordo sottoscritto ieri a Roma dai dirigenti delle Regioni Puglia e Basilicata, del ministero dello Sviluppo economico e di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

«Si tratta – riferisce una nota della Regione Puglia – dell’addendum all’Accordo di Programma dell’8 febbraio 2013, grazie al quale le parti sostengono il programma di investimenti della Natuzzi SpA che si realizzerà nei complessi industriali “Jesce1” e “La Martella” di Matera, “Jesce2” di Santeramo in Colle in provincia di Bari e di Laterza in provincia di Taranto».
Il progetto vale in tutto ben 49 milioni di euro di cui 37,269 milioni di euro è il contributo pubblico tra Stato e Regioni, una spinta forte all’economia del polo del mobile imbottito e per il suo rilancio, che certamente passa da accordi importanti e interpartes tra aziende, Istituzioni locali e nazionali.

«La sottoscrizione di questo accordo – ha continuato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – per noi è importante non solo per Natuzzi, ma per quello che rappresenta per tutto il territorio in termini di competitività. L’auspicio e che, grazie agli importanti investimenti del gruppo principale, tutti gli altri centri possano trarne benefici. Con questo accordo, inoltre – ha concluso Emiliano – non solo consentiamo il rilancio industriale di Natuzzi ma salvaguardiamo i livelli occupazionali di oltre 1.800 lavoratori che saranno ricollocati».

Una nota positiva è giunta anche adl presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che tramite la sua pagina social, ha voluto esprimere il suo compiacimento e rendere noto l’accordo tra le parti, al quale ha preso parte nella mattinata di ieri. «Oggi (ieri per chi legge) insieme a Loredana Capone, assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia, abbiamo siglato l’accordo con l’azienda Natuzzi – scrive il presidente lucano – Il piano degli investimenti nei siti produttivi lucani di questa grande realtà imprenditoriale, avrà ricadute importanti in termini di sviluppo e occupazione: tra lo stabilimento produttivo di Matera “Jesce” e il polo logistico di Matera “La Martella” si prevede un consolidamento a regime di 400 unità lavorative. Continuiamo a lavorare affinché il polo del salotto materano riacquisti forza e competitività».

Un momento importante di condivisione e soprattutto di ricollocazione per i tanti dipendenti dell’azienda pugliese, con sedi anche nel materano, che nei mesi scorsi ha vissuto momenti di sofferenza, come tutte le altre realtà imprenditoriali del polo del salotto appulo-lucano, ma che ancora oggi fatica a venirne fuori.

Infatti, le organizzazioni sindacali, che sono quotidianamente in lotta per salvaguardare le posizioni dei propri iscritti e dei lavoratori in generale, sono ancora fuori da questo tipo di accordo, mentre lavorano su altri fronti inenreti l’attività della Natuzzi. «Questo è certamente un accordo importante, un momento utile per il rilancio del polo del salotto e della Natuzzi, ma noi come associazione sindacale, non siamo stati chiamati a partecipare a questo tavolo – spiega Fernando Mega, della Fillea Cgil – Attendiamo di venire a conoscenza dell’accordo nei dettagli, ma nel frattempo una cosa è certa; ci sono ancora oltre 1500 lavoratori in solidarietà, con la riduzione dell’orario medio di lavoro del 40 per cento e altri che sono in cassa integrazione a zero ore, che scade il prossimo 15 ottobre. Per loro è previsto uin incontro al Ministero il 30 settembre. Di altro parleremo quando le parole e gli accordi saranno concretizzati».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE