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MATERA – Uno stop, un monito, una diffida al Comune di Matera nell’applicazione del bilancio 2015 approvato lo scorso 30 di agosto. E’ quanto arriva dal Ministero dell’Economia in merito all’aumento delle aliquote Tari e Tasi avvenuto oltre il termine del 30 di luglio. Il Ministero chiede al Comune, in autotutela di revocare le delibere in questione. Non un ordine perentorio ma un monito importante e che non potrà certamente essere ignorato.
La conferma di una gestione della situazione che è sfuggita di mano oggi e che rischia ora di richiedere interventi e correzioni successive. Un’implicazione politica ma soprattutto tecnica che rischia di mettere il Comune nelle condizioni di recuperare una cifra complessiva attorno ai 7 milioni di euro.
Diverse ovviamente le reazioni delle due parti in campo. L’assessore Eustachio Quintano mostra grande sicurezza: «Quanto sono preoccupato da uno a dieci? Meno venticinque. La situazione è abbastanza chiara e riguarda un bilancio cristallizzato in cui l’unica scelta politica è stata l’aumento della Tasi. L’approvazione oltre il 30 di luglio deriva dal tempo materiale di voto, io stesso sono entrato in carica il 13 di luglio e ci vogliono venti giorni solo per l’esame del bilancio da parte dei consiglieri e della commissione. I tempi per definire la situazione non c’erano. Abbiamo poi fatto fronte ad uno squilibrio di 5 milioni di euro limitando l’intervento sulla Tasi a 1,8 milioni cioè un aumento del 60 per cento derivante da minori entrate statali.
Ora il Mes in una nota ci dice insieme alla pubblicazione delle tariffe che è meglio in autotutela eliminare quelle delibere. Non si tratta di un ordine perentorio ma comunque noi ne teniamo ovviamente conto. Di certo nessun danno si potrà procurare ai cittadini visto che la Tasi deve essere pagata entro il 16 dicembre e per la Tari dovranno arrivare a casa i bollettini del Comune. Abbiamo il tempo dunque di verificare la situazione. Innanzitutto la possibile sanatoria, già applicata dal Governo nel 2013 e 2014 che potrebbe di fatto superare ogni difficoltà e che dovrebbe essere contenuta nella legge di stabilita che sarà presentata, pare, entro il 15 di ottobre. E’ quella una prima chance. Comunque anche senza sanatoria procederemo per quanto riguarda la Tasi ad un riequilibrio del bilancio entro il 31 dicembre con una serie di risorse che sto lasciando bloccate e che potrebbero essere utilizzate appunto per riequilibrare le spese sostenute in maniera tale da recuperare il 1,8 circa previsto dal maggior gettito della Tasi.
Diversa è la questione della Tari che è però» spiega ancora Quintano, «una tariffa autoliquidante per la quale la cifra è determinata dalla spesa ed in questo caso l’aumento non dipende da un cambiamento del servizio ma da costi di trasporto e di smaltimento che sono esterni alla volontà diretta dell’Amministrazione comunale. Se questo concetto potrà farsi valere ed allora applicheremo l’aumento in virtù del fatto che non dipende da una nostra volontà. Altrimenti ricorreremo alla cosiddetta norma dell’N-1 cioè quest’anno applicheremo al tariffa del 2014 e poi l’anno prossimo quella del 2015. Una situazione non auspicabile ma che non avrebbe altre conseguenze sulle casse del Comune».
Decisamente più critica è invece la posizione dell’opposizione e dell’ex sindaco Salvatore Adduce che aveva per primo sollevato proprio questa questione delle aliquote da aumentare in Consiglio comunale: «è una situazione inevitabile, spiace che mentre l’assessore aveva avuto più ritegno il sindaco si era imbattutto in altre considerazioni ben diverse. Di fronte all’evidenza bisogna sapere che ci sono delle norme da rispettare e che non si può ragionare con il solito vada come vada prima o poi c’è una sanatoria. Questa situazione mette a rischio i conti ddelle casse comunali. Come se ne esce? Per la Tasi la proposta che avevamo fatto magari di ridurre spese come quelle per liti e contenziosi almeno fino a fine anno mi pare una soluzione che può risolvere i problemi. Più complessa la questione della Tari dove bisognerà distinguere il pagamento del trasporto dei rifiuti dal servizio vero e proprio ottenendo le risorse per coprire quel servizio.
Mi auguro comunque che sindaco e assessore ci sottopongano in Consiglio proposte ragionevoli e ascoltino ciò che diciamo anche in virtù dell’esperienza che ci siamo fatti in questi anni.
Mi pare per la verità che oltre agli aumenti delle tasse previsti e bloccati ora dal Ministero ci siano anche più spese in barba a qualsiasi spending review amministrativa. Noi avevamo preso personale dipendente di pubbliche amministrazioni, qui ci sono esterni, penso all’ultimo dirigente ai lavori pubblici che non potranno costare meno di 42.000 euro, come minimo, in più all’Amministrazione e in più ci sono una serie di scelte di esterni, i nove assessori che aumentano le spese relative alle casse pubbliche in barba a qualsiasi spending review». La questione non è probabilmente all’ultima chiamata, ci saranno altre puntate molto presto. Di certo il cammino verso l’approvazione di un bilancio comunque gravoso per i cittadini ha altre insidie e ad oggi non c’è ancora chiarezza sull’applicabilità immediata o meno di questi aumenti entrati nella lente di ingrandimento del Mes.
p.quarto@luedi.it

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