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«UNA Corte di appello per ogni Regione». Il Comitato di salvaguardia della Corte d’appello di Potenza esulta per l’indirizzo emerso a chiusura dei lavori della commissione ministeriale presieduta dall’ex vicepresidente del Csm, Michele Vietti, che si è riunita qualche giorno fa a Roma per discutere della riorganizzazione e della nuova geografia giudiziaria.
«Si apre così – spiega l’avvocato Giuseppe D’Addezio, referente del comitato – più di uno spiraglio per il salvataggio del distretto di Corte d’appello di Potenza, finito nei mesi scorsi nell’elenco delle sedi da sopprimere».
Giovedì il comitato si è riunito ieri a Potenza all’interno del Palazzo di giustizia, per discutere di quanto emerso a Roma.
«Ora la palla passa al ministero della Giustizia che dovrà ratificare l’orientamento emerso in seno alla commissione». Spiega D’Addezio. Il comitato intanto annuncia che convocherà nei prossimi giorni una conferenza stampa per fare il punto della situazione e non esclude l’organizzazione di una tavola rotonda con i parlamentari lucani e i consiglieri regionali.
«La commissione tecnica ha dato il suo parere e ora è compito della classe politica decidere, noi riteniamo che debba farlo nell’interesse delle comunità e di una razionale organizzazione della giustizia nei territori, salvaguardando un presidio di giustizia fondamentale per la nostra Regione». Insiste D’Addezio.
Con lui esprime grande soddisfazione anche il magistrato Pasquale Materi, aggiungendo che «il Comitato continuerà a mantenere alta la guardia affinché sia scongiurato definitivamente il pericolo di soppressione dell’importante presidio di legalità, che sarebbe letale per l’intera Regione».
Certo, se il principio è quello di una Corte d’appello per Regione, c’è da sperare che i progetti di accorpamento della Basilicata rilanciati di recente sull’house organ del Pd di Renzi non prendano piede. Ma se dovessero restare tali, soltanto progetti, gli auspici sembrano volgere per il meglio.
Ad ogni modo, a meno di ritardi, la commissione Vietti dovrà presentare uno «schema di progetto» di riordino della geogradia giudiziaria, entro il 31 dicembre. Poi spetterà al governo decidere il da farsi: se tradurre la riforma in un disegno di legge dell’esecutivo, oppure chiedere al Parlamento una delega legislativa ad hoc.

Il Comitato di salvaguardia è stato creato circa un anno fa riunendo intorno alla comune battaglia per la difesa della Corte d’appello istituzioni, associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria, personalità della politica, della cultura e del sociale.
Tra i membri del Comitato figurano il presidente della giunta regionale Marcello Pittella, il sindaco di Potenza, Dario De Luca, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria, l’Anm distrettuale, la Camera penale distrettuale, la Camera penale di Matera, la Camera penale “De Marsico”, il circolo culturale Silvio Spaventa Filippi, la Fidapa, l’Avis di Basilicata, la Consigliera regionale di Parità, la Croce Rossa provinciale, il circolo culturale Jacques Maritain, l’Ordine dei commercialisti, l’Adc, l’Udai, l’Ordine dei notai, l’associazione culturale Innerville, l’associazione culturale Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia e l’Anfi di Basilicata.
Alla riunione del comitato di salvaguardia ha partecipato il presidente dell’Ordine degli avvocati, Giampaolo Brienza, in rappresentanza anche degli Ordini di Lagonegro e Matera.

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