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POTENZA – L’Antimafia di Potenza ha chiuso le indagini sul tentativo di estorsione alla ditta che gestisce l’appalto per lo smaltimento dei rifiuti speciali delle Asl lucane.

Nei giorni scorsi gli avvisi di rito sono stati notificati a Donato Lorusso, 42enne considerato il «reggente» del clan Martorano, e Giovanni Tancredi, (47), potentino a sua volta e responsabile della ditta che gestisce il megappalto quinquennale da 28milioni di euro per le pulizie all’ospedale San Carlo di Potenza.

Lorusso, incensurato, è stato il primo dei nomi pronunciati dall’ultimo testimone di giustizia della Dda lucana, Natale Stefanutti (32), a essere raggiunto, a luglio, da un’ordinanza di misure cautelari. Grazie alle sue dichiarazioni è finito nel mirino dei pm il “nuovo corso” dello storico clan del capoluogo, che a lungo sarebbe stato capeggiato proprio dal padre, l’ex boxeur Dorino Stefanutti (56).

Poi è arrivata la denuncia della Salvaguardia ambientale spa, la ditta che gestisce l’appalto quinquennale 5 milioni e 93mila euro per lo smaltimento dei rifiuti speciali degli ospedali lucani.

Agli inquirenti i responsabili della ditta di Crotone hanno raccontato che sarebbe stato Tancredi a farli incontrare con Lorusso, presentatosi «come un soggetto accreditato presso organizzazioni criminali calabresi, in rapporto con un clan mafioso del territorio potentino». Poi sarebbe partita la richiesta di una mazzetta da 10mila euro.

L’incontro successivo è stato registrato dai dipendenti della ditta che poi hanno consegnato l’audio alla polizia. «Non è che ti dico sopra a due lavori me li devi pagare tutti e due!» Sono le frasi di Lorusso trascritte negli atti dell’inchiesta. «Né tan poco una cosa che mi devi, che mi devi dare il… l’elemosina! Perché se mi devi dare l’elemosina non serve! Attenzione! Perché sennò poi, cioé, il paletto lo metto io diversamente! Capiscimi che io… So che siete (…) So, io so tutto perché io non é che faccio una cosa così! (…) Capiscimi che ti sto dicendo! (…) E penso che tu mò sai che ti sto dicendo».
Lorusso è indagato anche per un’altra tentata estorsione ai danni di una società di Crotone, che è poi il territorio di riferimento degli “amici” del potente clan “Grande Aracri”, di cui Natale Stefanutti ha parlato a lungo.
Tra ottobre e novembre dell’anno scorso Lorusso si sarebbe presentato due volte ai referenti della Crotonscavi-Costruzioni generali spa, impegnata con altre imprese in alcuni lavori di bonifica ambientale per conto dell’Eni, nella zona di Ferrandina. Prima nel cantiere di Pisticci, e poi direttamente a Crotone, dove hanno sede gli uffici della ditta.
Avrebbe offerto servizi vari, dalla fornitura di carburante, mezzi e materiali alla mano d’opera. E non si sarebbe arreso nemmeno davanti al no dell’amministratore della società, invitandolo «con toni perentori (…) ad “attendere prima i loro servizi”». Poi sarebbe stato lui stesso a decidere «l’entità del compenso da versare».
Per l’estorsione alla Crotonscavi risulta indagata anche un’altra «persona non individuata», che sarebbe tornata sul cantiere di Pisticci qualche giorno dopo per sapere se ci fossero «novità» rispetto all’offerta avanzata da Lorusso.

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