X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

POTENZA – «Dal punto di vista dei pagamenti, le fatture a carico del Comune emesse nell’anno 2015 sono state regolarmente liquidate». E’ con questa prima precisazione che l’assessore comunale all’Ambiente, Rocco Coviello, replica a Silvio Ascoli, direttore generale dell’Acta di Potenza. Ascoli, martedì scorso, dopo una riunione operativa convocata per programmare l’avvio della raccolta differenziata, ha presentato le sue dimissioni. E ieri, sul Quotidiano della Basilicata, ha spiegato i motivi.

Dura la replica dell’assessore Coviello: «Risulta singolare che il responsabile di un’azienda indichi i problemi piuttosto che le soluzioni, individui “colpevoli” piuttosto di assumersi le proprie responsabilità, elenchi anomalie nel funzionamento dell’azienda che dirige piuttosto che assumere provvedimenti tesi a eliminarle».

«Prendere coscienza di una città che non è pulita come dovrebbe, che ha un’Azienda a ciò deputata che non riesce a mantener fede alla propria missione, che si predispone al cambio di tipologia di raccolta, passando dalla indifferenziata alla differenziata, non adoperandosi affinché i vantaggi si riverberino sul capoluogo e, quindi, sull’intera regione, ma evidenziandone le criticità – continua Coviello – non ritengo sia il ruolo di un manager». E sul tema più complesso, ovvero il nodo di Vallone Calabrese, l’assessore Coviello annuncia che per oggi «si terrà un incontro sul tema, convocato prima che mi fosse comunicata la decisione del direttore Ascoli, a sua volta tra gli invitati al tavolo insieme ai referenti di Regione, Provincia di Potenza, Asp e Arpab».

E ancora: «nella riunione operativa di martedì si sono discusse e trovate le soluzioni a diverse problematiche che il direttore generale ha avuto modo di illustrare alla stampa».

Le dimissioni del direttore – che non sono irrevocabili, ma subordinate alla risoluzione dei problemi, come da lui stesso dichiarato – hanno aperto un nuovo fronte di guerra.  E alle parole dell’assessore sono seguite quelle del consigliere del Pd in consiglio comunale, Gianpaolo Carretta, che già nei giorni scorsi aveva presentato delle interrogazioni per capire a che punto fosse l’organizzazione della raccolta differenziata.

«E’ chiaro ed evidente – ha detto Carretta – che manca una strategia nel settore ambientale addebitabile principalmente all’amministrazione comunale, che non ha un’idea e un progetto vero, a partire dalla gestione del ciclo composito dei rifiuti, dalla raccolta allo spazzamento, al conferimento che possa razionalizzare ed economizzare il sistema a vantaggio dei cittadini. Occorre abbandonare la strategia del vittimismo amministrativo e della mancanza di assunzione di responsabilità trovando sempre colpevoli all’esterno».

a.giacummo@luedi.it

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE