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L'ospedale San Carlo di Potenza

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POTENZA – L’incidenza di contagi tocca il suo picco in Basilicata. Dal confronto tra l’incidenza dei casi Covid (per 100mila abitanti) delle ultime due settimane (21 settembre-4 ottobre) e quella osservata nelle due settimana precedenti (7-settembre-20 settembre) emerge «una riduzione dell’incidenza in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Molise». In tutte le altre Regioni e province autonome «il numero di casi (per 100mila abitanti) è in aumento e in modo più marcato in Basilicata e in Campania». Lo rileva l’aggiornamento del bollettino ‘Epidemia Covid-19’ dell’Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicato sul sito dell’Iss.

I NUMERI

Sono 42 i nuovi casi positivi, di cui 5 pugliesi in isolamento nella loro regione: questi i dati del bollettino di ieri della task force della Regione Basilicata, su un totale di 861 tamponi processati venerdì. I casi di positività di residenti lucani riguardano Matera (15, 13 dei quali già anticipati ieri dal Quotidiano del Sud), Brienza (11), Venosa (3), Lavello, 1 ciascuno a Marsicovetere e Miglionico (casi già segnalati ieri dal Quotidiano), Castelsaraceno, Paterno, Marsico Nuovo, Montescaglioso, Grottole (1).

Nella stessa giornata sono guarite dieci persone di Rapolla (2), Ruoti (2), Rionero, Bella, San Severino, Marsico Nuovo, Tito, Potenza (1). Sono 36 le persone ricoverate: all’ospedale San Carlo di Potenza sono in tutto 31 (18 nel reparto di malattie infettive, 12 pneumologia, 1 medicina d’urgenza) e sono 5 all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera (in malattie infettive).

Nel bollettino della task force regionale, in cui sono indicati solo i residenti con tampone registrato in Basilicata, vengono riportate le persone decedute (35) e i guariti (448, 10 in più rispetto al giorno precedente). Conteggiati a parte altri 48 casi riguardanti cittadini non residenti in Basilicata e stranieri (di questi casi uno è un ricovero ospedaliero e gli altri sono isolamenti domiciliari obbligatori in Basilicata). Non vengono conteggiati i non residenti che, pur avendo fatto il tampone in Basilicata, sono in isolamento in Puglia o in altre regioni. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati analizzati 81.193 tamponi.

IL NODO TPL

«Ridurre la capienza al 50% sui mezzi di trasporto pubblico locale e vigilare affinché le aziende intensifichino le corse laddove necessario». Sono le richieste del segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa al presidente Vito Bardi.

«Quanto si sta verificando sui bus urbani ed extraurbani che ogni giorno trasportano nei due capoluoghi migliaia di studenti e lavoratori pendolari è inaccettabile – afferma Summa – Gli studenti denunciano situazioni paradossali: assembramenti, posti occupati senza il necessario distanziamento e addirittura passeggeri in piedi, andando contro a quanto previsto dal codice della strada. Anche dalla Fca di Melfi continuano ad arrivare segnalazioni del mancato distanziamento nei mezzi che viaggiano verso le aree industriali di San Nicola, nonostante il numero di contagi abbia superato le 20 unità. Siamo sull’orlo del collasso – continua Summa – e spetta alla Regione mettere in atto ogni azione necessaria per ridurre la circolazione del virus. Già nei mesi estivi, subito dopo il lockdown, erano emerse tutte le criticità del sistema del trasporto pubblico locale e già allora, unitariamente, chiedemmo alla Regione di intervenire per non trovarci in una situazione ingestibile con la riapertura delle scuole e la ripresa di tutte le attività produttive. Siamo stati inascoltati, così come adesso sono inascoltati gli studenti e i lavoratori che denunciano quanto sta accadendo. Caduto nel vuoto anche il reiterato appello ad effettuare i tamponi agli addetti alla mobilità, 1500 in tutta la Basilicata».

Summa critica «lo scarica barile nei confronti delle Province e delle aziende di trasporto pubblico locale. La Regione intervenga con un provvedimento ad hoc prima che sia troppo tardi. Venga garantito agli studenti il diritto allo studio e – conclude Summa – ai lavoratori pendolari la possibilità di recarsi nei luoghi di lavoro in piena sicurezza, ne va della salute pubblica».

UN’IDEA PER I BANCHI

E’ stato presentato all’Ufficio scolastico regionale per la Basilicata e a tutti i comuni della regione un interessante progetto sociale in tema di scuole e Covid.

«A causa del Covid anche in Basilicata le scuole non sono più luoghi di aggregazione e socializzazione, e nelle aule vigono rigide regole e divieti che impediscono o limitano fortemente i contatti tra i bambini. Un vero e proprio trauma per i più piccoli che, con la ripresa dell’anno scolastico, si sono ritrovati a fare i conti con una scuola del tutto nuova dove è sempre più difficile interagire, giocare e divertirsi», nota l’associazione Visionari – no profit specializzata in tecnologia – che ha realizzato anche in Basilicata, in collaborazione con l’azienda Ecovida, il progetto “Bibicar”: delle vere e proprie “cover anti-Covid” da applicare ai banchi delle scuole dell’infanzia ed elementari della regione, per trasformare il banco stesso in un gioco istruttivo rendendolo inoltre un luogo protetto, personalizzato e a prova di Covid. Si tratta di una cover totalmente ecocompatibile e sicura, realizzata da cartone e plastica riciclata che, montata su un banco scolastico, lo trasforma in una macchinina. Ben 5 le grafiche a disposizione delle scuole: camion dei pompieri, macchina della polizia, pulmino e due utilitarie.

Una volta montata, la cover “Bibicar” rende il banco un posto sicuro, chiuso sui tre lati dove siede il bambino ma con inserti in plastica riciclata trasparente come parabrezza e finestrini, in modo da consentire la visione all’esterno e l’interazione con gli altri bambini e l’insegnante. Il progetto assegna inoltre al bambino stesso un ruolo centrale, consentendogli di colorare la sua macchinina e scrivere il proprio nome sulla targa. L’obiettivo principale è «preservare la salute del bambino, mantenendo intatte le regole del distanziamento, trasformando le regole anti-Covid che possono rappresentare un trauma per i più piccoli in un gioco istruttivo».

Il progetto sarà proposto a tutti i comuni lucani e all’Ufficio scolastico regionale, affinché ne valutino l’adozione sul territorio.

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