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POTENZA – La Basilicata resta la prima regione italiana, tra il 9 e il 15 novembre del 2020, per indice di contagiosità. Per la seconda settimana consecutiva. Ma non passerà da zona arancione a zona rossa. Almeno a breve.

E’ questo l’esito dell’aggiornamento settimanale sull’evoluzione della pandemia arrivato ieri sulla scrivania del ministro della Salute, Roberto Speranza.

A illustrarlo, nel pomeriggio, sono stati i vertici dell’Istituto superiore di sanità, nell’ormai tradizionale conferenza stampa del venerdì.

La Basilicata è stata indicata tra le regioni a rischio moderato, dove però l’impatto della pandemia resta alto, e persiste il rischio, in caso di recrudescenza, che i posti in terapia intensiva si esauriscano nel giro di 30 giorni.

Quanto all’indice di contagiosità, che misura quante persone vengono infettate, in media, dai pazienti già accertati, l’Iss attribuisce alla regione un Rt pari a 1,46 (aggiustato a 1,56 con l’aggiornamento al 18 novembre) contro una media nazionale di 1,18. A seguire la Toscana (1,44), il Friuli Venezia Giulia e l’Abruzzo (1,29), le Marche (Marche: 1.27) e la Lombardia (1,25).

Un dato in discesa, quello lucano, rispetto all’1,99 della settimana tra il 26 e il 1 novembre, e all’1,64 della settimana successiva. Ma comunque superiore alla soglia dell’1,5 che delimita lo scenario epidemiologico 3 definito dall’Iss, a cui è stato associato il colore arancione, e lo scenario 4, per cui sono previste le ulteriori restrizioni ad attività economiche e libertà personali delle zone rosse.

Di fatto la Basilicata resterebbe osservata speciale per un’altra settimana proprio ai fini di un’eventuale passaggio in zona rossa.

Nel mirino del ministero, inoltre, ci sarebbero anche il ritardo con il quale vengono comunicati i dati sull’andamento dell’epidemia e diverse imprecisioni negli indicatori che devono essere registrati.

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