X
<
>

Studenti a scuola

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – Non accennano a diminuire i nuovi contagi da covid 19 registrati in Basilicata, e la conta delle vittime segnare altri 5 decessi (1 di Avigliano, 1 di Pietragalla, 2 di Potenza e 1 residente in Puglia). Anche se rientra l’allerta sull’occupazione dei posti letto ospedalieri in area non critica, con la diminuzione del numero dei pazienti ricoverati da 188 a 178.
Sono questi i dati sull’andamento della pandemia che anche nella giornata di ieri hanno alimentato la protesta contro il rientro in classe degli studenti lucani dopo quasi 40 giorni di didattica a distanza obbligatoria.

A rilanciare la richiesta di test di massa sulla popolazione scolastica è stata la Rete degli studenti medi – Sindacato degli studenti, rivendicando la sua lotta per la didattica in presenza. Con tanto di apertura a «modelli non ancora percorsi come l’effettuazione di tamponi rapidi in farmacia o in modalità “drive in” dove il prelievo è effettuato da macchine».
Mentre un gruppo di mamme dell’Istituto superiore Fermi di Policoro si è rivolto al governatore Vito Bardi segnalandogli l’assenza degli attesi cambiamenti rispetto a fattori di rischio come mezzi di trasporto e assembramenti in entrata e uscita.

Nella loro lettera al governatore le mamme hanno annunciato che non manderanno i figli a scuola fin quando non verrà data loro la possibilità di scegliere tra didattica in presenza e didattica a distanza come avviene in Puglia. Quindi si sono appellate a Bardi, chiedendogli di dimostrare «che esiste ancora una democrazia, che i valori di libertà, sono ancora saldi e giusti, e che anche un decreto del governo centrale, non può scalfire i diritti umani e democratici di un popolo».

I timori per la ripresa delle lezioni in classe, però, coinvolgono anche alcuni ex amministratori come l’ex sindaco di Satriano, Vincenzo Pascale, che ha voluto condividere una riflessione sull’irrilevanza di un mese in più di lezioni tra i banchi per la preparazione di uno studente.

Nella giornata di ieri, tuttavia, a tenere banco in Basilicata sono state anche le nuove direttive sull’impiego del vaccino AstraZeneca.
Sulla questione sono intervenuti gli addetti alla comunicazione di Bardi, che dal suo profilo Facebook hanno annunciato l’avvenuta limitazione ai preparati di Pfizer e Moderna delle somministrazioni ai “vaccinandi” con meno di 60 anni. Salvo registrare una pioggia di segnalazioni di senso opposto e aggiungere che nei prossimi giorni verranno richiamati tutti coloro che ieri, pur avendo meno di 60 anni, si sono visti offrire AstraZeneca e lo hanno rifiutato.

In realtà, secondo quanto appreso dall’Ansa, che cita fonti delle Aziende sanitarie di Potenza e di Matera, il siero anticovid di AstraZeneca avrebbe subito una quota di rifiuti già nei giorni scorsi.
Fra venerdì e sabato scorsi, per esempio, nelle tende donate dal Qatar allestite a Potenza 260 su 480 persone da vaccinare non si sarebbero presentate. Un dato che ha spinto la Asp ad avviare una verifica per chiarire se si tratti di un caso o se la mancata presentazione sia legata a timore di un vaccino specifico. Idem a Matera dove alcuni rifiuti sono stati registrati fra gli insegnanti.

Per il resto, nella giornata di ieri, la campagna vaccinale è proseguita regolarmente, in particolare per le categorie “fragili», mentre sono in corso anche i «recuperi» per categorie non ancora completate (come i medici).

Quanto ai numeri lucani della pandemia sono stati 163 i nuovi contagi scoperti su 1.440 tamponi molecolari processati. Con 88 guarigioni di giornata, quindi, il numero dei lucani attualmente positivi è salito a 4.742. Mentre quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso ulteriormente da 12 a 10.
Da registrare, infine, c’è la richiesta del sindaco di Pomarico, Francesco Mancini, che si è rivolto alla Regione per chiedere un test di massa sull’intera popolazione del suo comune, zona rossa dal 27 marzo, dove nella giornata di ieri sono stati registrati altri 6 contagi.
l.a.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE