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Rischia di impantanarsi nuovamente la situazione sulla sanità privata lucana. In un nuovo incontro si è cercato di superare il rischio di incostituzionalità del provvedimento

POTENZA – Nuovo incontro, ieri, sulla vertenza delle strutture sanitarie private, che rischia di impantanarsi nuovamente dopo che, nelle settimane scorse, sembra essere stata superata. Un incontro presieduto dal direttore generale del Dipartimento Salute, Francesco Bortolan, durante il quale l’Aspat Basilicata (una delle associazioni di categoria), guidata dalla presidente Antonia Losacco, ha presentato delle proposte «semplici e di facile attuazione – come spiega una nota -, per risolvere la vertenza delle strutture sanitarie private accreditate, che si trovano in una situazione delicata non certo per loro responsabilità».

«La Regione Basilicata ha espresso l’intenzione di ritirare l’articolo 10 della Legge regionale n. 11/2023 – Stabilità regionale – poiché potrebbe presentare possibili profili di incostituzionalità- spiega Losacco -. Di fronte a questa situazione, l’Aspat Basilicata chiede una soluzione alternativa concordata con il Ministero della Salute, che garantisca pienamente gli indirizzi e gli obiettivi del provvedimento, evitando danni alle strutture che hanno fornito servizi essenziali ai cittadini anche negli anni difficili della pandemia, in condizioni particolarmente precarie dal punto di vista normativo ed economico».

Di qui le proposte avanzate. In pratica, l’Aspat lucana propone: il recupero dei pagamenti delle prestazioni erogate dalle strutture nel 2022; l’integrazione dei tetti di spesa già assegnati con la Dgr n. 189/2023 per il 2023, destinando le risorse aggiuntive disponibili previste per la sanità ospedaliera privata esclusivamente per l’utenza intraregionale, evitando la destinazione delle già limitate risorse a favore degli utenti provenienti da fuori regione. Per questi pazienti si propone di valutare altre forme di collaborazione come protocolli d’intesa con le regioni limitrofe, come hanno fatto le Regioni Toscana, Emilia Romagna e Piemonte.

L’Aspat Basilicata si augura che «si giunga rapidamente a una soluzione legittima e condivisa, coerente con gli impegni assunti dalla Regione Basilicata e dal suo presidente nei dodici mesi scorsi».

«Non possiamo credere – sottolinea la presidente Losacco – che il governatore voglia venir meno agli impegni assunti nei confronti dei cittadini lucani a meno che sia circondato da persone incompetenti o che non lo supportano».

L’Aspat Basilicata – sottolinea in conclusione la nota -continua a impegnarsi per tutelare la salute dei cittadini e promuovere soluzioni sostenibili per il settore sanitario nella regione. La collaborazione tra le istituzioni e le strutture private accreditate è fondamentale per garantire un servizio sanitario efficiente e di qualità.

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