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Bardi e Fanelli esultano per le 2 sole irregolarità segnalate nel primo report, provvisorio, sul monitoraggio effettuato. Ma intanto le anomalie riscontrate sarebbero decuplicate. Nel mirino dei Nas le liste d’attesa e le prenotazioni bloccate

POTENZA – Vi sarebbero anomalie e irregolarità varie nella gestione delle liste d’attesa in 2 strutture sanitarie lucane su 5. Pubbliche e private convenzionate. E’ questa la fotografia che emerge dagli ultimi risultati del monitoraggio avviato a luglio dai carabinieri dei Nuclei anti sofisticazione sparsi in tutta Italia, di concerto col Ministero della salute, sulla «gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici».

Ieri mattina dai vertici dell’Arma è stato diffuso un report con i primi dati sui controlli effettuati. Al suo interno si legge, in particolare, di accertamenti condotti in Basilicata «presso un poliambulatorio ed un distretto sanitario della provincia di Potenza», che «hanno consentito di appurare, in entrambi i casi, il mancato rispetto dei tempi di attesa secondo la priorità assegnata dal medico di medicina generale e delle corrette procedure nella comunicazione della sospensione delle agende».

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Dunque due sole segnalazioni, che però nelle ultime settimane, stando a quanto riferito al Quotidiano da fonti vicine al dossier, si sarebbero moltiplicate attestandosi attorno alla ventina sulle 49 strutture sanitarie ispezionate. Da capire, quindi, ci sarebbe per quali di queste segnalazioni verrà formalizzata la contestazione di un illecito amministrativo e per quali no. Se non proprio di un reato come l’interruzione di publico servizio. Magari perché la struttura interessata è riuscita a giustificare l’inadempienza rappresentata dal blocco delle prenotazioni di un certo tipo di prestazioni per una causa di forza maggiore, quale potrebbe essere l’assenza di medici in servizio per quella specialità.

Sui primi dati, parziali del monitoraggio dei Nas ieri è intervenuto il segretario Spi Cgil, Angelo Summa, per cui «il non governo della sanità nella nostra regione è sempre più evidente». «Tutti i nodi stanno venendo al pettine». Ha aggiunto Somma. «Un prezzo altissimo che stanno pagando i lucani ai quali è negato il diritto ad essere curati. La nostra mobilitazione continuerà fino a quando non verrà ricostruita la sanità pubblica lucana e venga assicurato il benessere e il diritto alla salute. La sanità è e rimane il pilastro di una comunità».

Di tutt’altro tenore, invece, il commento del governatore Vito Bardi e l’assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli, che hanno esultato per l’esiguità delle segnalazioni indicate nel report. «La Basilicata – hanno dichiarato governatore e assessore – ha (…) dato ennesima conferma che sulle liste di attesa rispettiamo le regole, nonostante le tante polemiche elettoralistiche. E, possiamo dirlo, a differenza di tante altre regioni, dove sono state riscontrate irregolarità anche molto gravi».

Bardi e Fanelli hanno quindi aggiunto che nelle prossime settimane metteranno on line «tutti i dati regionali sui tempi di attesa, sia con un dettagliato resoconto settimanale, sia con le prime tre date utili per ogni tipologia di prestazione», che dovrebbero confermare «la correttezza del lavoro sulle liste di attesa, oggi certificato anche dai Nas».

«Molto c’é da fare – hanno concluso governatore e assessore alla Sanità- , ma ancora una volta possiamo rispedire al mittente certo allarmismo ingiustificato e interessato».

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