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Vincenzo Tortorelli

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POTENZA – «Le 821mila ore di cig autorizzate in Basilicata con causale “emergenza sanitaria Covid-19”, solo nel mese di febbraio, secondo i dati dell’Inps, sono l’ulteriore testimonianza della necessità di rafforzare gli strumenti di protezione sociale nell’attuale fase dell’emergenza pandemica». Lo afferma il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli sottolineando che «molto positiva è stata la misura del blocco dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, grazie alla quale si è registrata una riduzione del 46,7% delle cessazioni dei rapporti di lavoro stabili. Per questo il prolungamento del blocco dei licenziamenti sino alla fine del mese di giugno deciso ieri da Governo è il risultato particolarmente significativo di un forte impegno del sindacato che ha sempre chiesto di tutelare i lavoratori dalle conseguenze della crisi economica e sanitaria che ha investito il Paese».

«Tuttavia, noi riteniamo che il blocco debba proseguire ancora, sapendo che solo a settembre, quando gli effetti del vaccino si dispiegheranno in tutta la loro efficacia, sarà possibile cominciare a intravedere una ripresa produttiva e occupazionale», spiega il dirigente sindacale.

«Non si sottovaluti – aggiunge Tortorelli – che la Cassa Integrazione in Deroga in Basilicata (525 mila ore, con più 250mila ore complessive nel bimestre gennaio-febbraio) e il Fis (215mila ore) si sono concentrati, soprattutto, a fornire un sostegno al reddito a quell’occupazione operante nei settori della ristorazione ed alberghiero, maggiormente colpiti. Questo quadro dei dati, ci permette di comprendere meglio se le misure messe in campo durante questa emergenza sanitaria, stanno funzionando o meno in termini di tenuta occupazionale.

Se dunque è importante da parte del governo aver aumentato le risorse destinate alle emergenze sociali, sul versante dei contratti a termine, si pone la necessità di prorogare, almeno per tutto il 2021 la deroga sulle causali è di fondamentale importanza, per dare un certo respiro ai datori di lavoro e maggiore certezza lavorativa alle lavoratrici e lavoratori con tali contratti». Il ricorso alla cassa integrazione rappresenta dunque una sorta di indice per saggiare gli effetti della pandemia sulle imprese e sui lavoratori. Un aspetto su cui i sindacati vigilano costantemente con l’obiettivo di salvaguardare la protezione sociale dei lavoratori.

«L’impegno del sindacato – continua il segretario Uil – è di dare piena attuazione a quel principio del dialogo sociale sia a livello nazionale che regionale che l’Unione europea mette alla base dai rapporti tra le parti sociali e le istituzioni».

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