X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

Basilicata in linea con il calo sia nei nuovi contratti (-18%) che nelle stabilizzazioni (-26,6%): i dati Inps confermano la tendenza nazionale nel confronto con il 2015

di EUGENIO FURIA

POTENZA – Assunzioni e stabilizzazioni calano da un lato, voucher aumentano dall’altro come in un’implacabile legge di compensazione. L’Osservatorio sul Precariato dell’Inps fotografa l’andamento dei contratti di lavoro nel privato e i dati relativi alla Basilicata segnalano un trend di crescita soltanto nelle assunzioni-trasformazioni regolate dall’esonero contributivo previsto dalla Legge di Stabilità 2016.

CROLLANO LE ASSUNZIONI I nuovi rapporti di lavoro (indeterminato, determinato e apprendistato) nei mesi gennaio-maggio 2016 segnano un preoccupante -18% rispetto allo stesso periodo del 2015 (-29,5% se si considerano solo quelli a tempo indeterminato), un netto calo dopo il boom del 2015 (oltre 22mila) rispetto al 2014 (meno di 17mila), visto che la Basilicata si ferma a 18.596 nuove assunzioni. In termini percentuali si tratta di quasi 7 punti in meno rispetto alla media nazionale e peggior dato in Italia dopo il -18,5% dell’Abruzzo. Si può dire, insomma, che la Basilicata è maglia nera su base territoriale, segnando la peggiore performance persino della (solitamente più disastrata) Calabria.

LE VARIAZIONI CONTRATTUALI Sempre nel confronto 2016 su 2015, le variazioni contrattuali (da apprendisti a tempo indeterminato e da rapporti a termine in tempo indeterminato) segnano una flessione del 26,6%: nei primi 5 mesi del 2015 le “regolarizzazioni” erano 1.424, nello stesso periodo del 2016 si sono fermati a 1.045. Ma in questo dato la Basilicata è in linea con il Sud – benché in penultima posizione, appena sopra il -27,4% della Calabria – e oltre 3 punti sopra la media nazionale (-29,9%).

CESSAZIONI ED ESONERI CONTRIBUTIVI Nel complesso non sconforta il dato delle cessazioni: -8,4% nel 2016 rispetto al 2015, quasi in linea con la media nazionale (-8,9%).

Ed è in crescita esponenziale il ricorso agli esoneri contributivi previsti dalla legge 208 del 2015, vale a dire la norma che regola le assunzioni a tempo indeterminato nella Legge di Stabilità 2016: le assunzioni a tempo indeterminato nei primi 5 mesi dell’anno sono state in totale 1.523 (152 a febbraio, 272 a febbraio, 326 a marzo, 349 ad aprile e 424 a maggio), mentre le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine sono 220 (15 a gennaio, 51 a febbraio, 48 a marzo, 70 ad aprile e 36 a maggio).

IL BOOM DEI VOUCHER Nei primi 5 mesi del 2016 sono stati 376.423 i voucher emessi in Basilicata: la crescita di questa formula “contrattuale” che secondo i sindacati precarizza il rapporto di lavoro è in media di 100mila voucher in più l’anno (nel periodo gennaio-maggio 2014 erano stati 161.619 e nel 2015 ben 278.210). L’aumento è pari al 72,1% dal 2014 al 2015 e si dimezza confrontando i dati 2016-2015 (35,3%): la crescita, insomma, c’è ma rallenta.

VACCARO (UIL): «QUADRO DESOLANTE» «I nuovi dati Inps – commenta Carmine Vaccaro, segretario generale regionale Uil Basilicata – confermano un quadro desolante del mondo del lavoro. Dunque una doccia gelata in un anno certo non facile per l’indebolita economia lucana. La riduzione del bonus per agevolare le assunzioni a tempo indeterminato ha certo influito. Nei primi cinque mesi, calcola l’Inps, le assunzioni con esonero contributivo biennale – non più triennale e con esonero passato dal 100 al 40% – sono state 1.523 a cui aggiungere le trasformazioni di rapporti a termine (che beneficiano dello stesso incentivo) pari a 1.045. E se dovessimo usare la cassa integrazione come termometro della crisi potremmo sottolineare come il dato di giugno, il più recente, manifesti uno stato del mondo produttivo ancora preoccupante. Un calo in linea, sostanzialmente, con la bassissima crescita del Pil. Pur continuando a sostenere, per il particolare momento storico di forte crisi che stiamo vivendo, come non fosse questo il momento di cimentarsi in correttivi (molto) restrittivi rispetto a tali strumenti e, per giunta, in assenza di un sistema di politiche attive che possa permettere la ricollocazione di quanti fuoriescono dal mercato del lavoro, ciò che possiamo fare è proporre, così come stiamo facendo rispetto allo schema di decreto legislativo correttivo del Jobs Act in discussione al Parlamento, emendamenti che possano migliorare le tutele dei lavoratori sia in tema di ammortizzatori sociali che rispetto ad altri temi modificati dal Jobs Act. Con la speranza che il confronto in atto con il Governo porti a risultati concreti per i lavoratori». 

Didascalia foto:
Evidenziato in rosso, il dato lucano nella tabella che indica la crescita dei voucher negli ultimi tre anni

e.furia@luedi.it 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE