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Autobus in depostio - immagine generica

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POTENZA – Non è lo scontro che cercano, ma le soluzioni a un problema antico su cui si sono innescate nuove emergenze. Perché quello dei trasporti in regione è effettivamente un problema enorme, che si trascina da decenni. Un problema peggiorato anche dal fatto che, come in ogni altro settore, i passaggi burocratici sono ancora troppi. Tanto per fare un esempio: è con le Province che si firma il contratto, anche se la Regione è l’ente erogatore.

E così succede, come spiegato dal presidente del Cotrab, Giuseppe Vinella «che tra un passaggio e l’altro si perda ancora più tempo».
Ma il problema è soprattutto di risorse. Che sono venute meno nel corso degli anni. Solo che, in passato, la liquidità era in qualche modo garantita anche da una serie di altri servizi. Oggi, con l’intero mondo della mobilità fermo e con il settore turistico in ginocchio, la situazione si è decisamente appesantita.

«In questo momento – spiega Tiziana De Angelis – noi dobbiamo tenere i dipendenti in cassa integrazione e gli investimenti sono ovviamente fermi».
La ditta De Angelis, che offre i suoi servizi nell’area della Valbasento, ha negli anni diversificato le attività.

«Per il 50% Tpl e l’altro 50% è dedicato al turismo. Ma il 2020 è stato disastroso, si sono fermati i viaggi di istruzione, le gite, il turismo in generale. Tutto ciò che, in effetti, ci dava liquidità e tranquillità nella gestione. Tante volte è successo che, in attesa dei soldi dalla pubblica amministrazione, abbiamo utilizzato quanto incassato dai bus turistici. Quello che ora chiediamo è anche un contratto ponte, essendo scaduto lo scorso giugno quello che effettivamente avevamo. E noi stiamo regolarmente effettuando i servizi, il nostro lavoro non è venuto meno, nonostante le difficoltà».

Ricordiamo infatti che il settore sta lavorando con una serie di ordinanze di Bardi, dal momento che si tratta di un servizio di pubblica utilità. Ma il contratto non c’è, è scaduto lo scorso giugno e le ditte sono, da questo punto di vista, abusive. Un problema anche per chi deve chiedere anticipi in banca. Un fattore fondamentale questo.

Ciò che mantiene in piedi molte aziende, come la De Angelis, infatti, è il buon rapporto con le banche: «Non abbiamo avuto problemi in passato, ci siamo sempre presentati come una solida realtà, quindi la banca non ha mai avuto difficoltà a fare anche anticipazione del credito, anche se poi gli interessi passivi li paghiamo noi. Ma chi fa impresa lo mette in conto. L’assenza di contratto però, potrebbe creare problemi di credito a molte aziende. Ognuno ha la sua storia e le sue problematiche, ma è chiaro che l’ultimo pesante anno di crisi si è andato a innestare su problemi preesistenti. E chiaramente dove ce n’erano di più la crisi morde più forte».

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