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“Grecia commissariata” titola Avvenire sul prestito di 86 miliardi accordato ad Atene, dove la Trojka torna secondo i più “da trionfatrice” mentre si attende il pacchetto di riforme entro le prossime 48 ore. Missione impossibile? Le linee guida del documento varato ieri a Bruxelles a conclusione dei negoziati sulla crisi greca fanno pensare a più d’uno a un vero e proprio”protettorato”, come ad esempio rimarca Federico Fubini nella sua analisi sul Corriere della Sera. Prepensionamenti, spesa pubblica e Iva le tre macro aree d’intervento su cui dovrà concentrarsi l’azione del premier greco Alexis Tsipras. Su Repubblica il retroscena di Matteo Pucciarelli sul piano B ipotizzato dall’ex ministro Yanis Varoufakis nella notte del referendum con cui, 10 giorni fa, i greci hanno detto”no” in modo massiccio alle politiche di austerità.
Schäuble – si legge in un approfondito pezzo di scenario Tonia Mastrobuoni sulla Stampa – è invece il falco che emerge dalla vicenda come protagonista al fianco della cancelliera Merkel, mentre per il primo ministro ellenico si apre una fase di passaggio in cui riflettere sul futuro della sinistra e su un eventuale rimpasto di governo.
“Quell’ipoteca sull’Europa a guida tedesca” scrive l’ex presidente del Consiglio e leader dell’Unione Romano Prodi sul Messaggero: a perdere non è solo la Grecia, commenta il professore bolognese, ma l’idea stessa di Ue. “Il progetto europeo è morto” anche per il premio Nobel Paul Krugman su Repubblica. L’Europa “è solo una finzione”, una “unità bancaria più che politica” anche per Maurizio Belpietro nel suo editoriale su Libero. È un concetto ribadito oggi a gran voce dopo le prime analisi lette sui quotidiani di ieri, quando i negoziati a Bruxelles erano ancora in alto mare e le posizioni sembravano inconciliabili prima dell’accordo arrivato in mattinata.
Per Norma Rangeri, direttore del Manifesto, “inizia il secondo tempo” per il governo di sinistra di Tsipras, Gianni Cuperlo (Pd) intervistato dal Corsera sostiene che è il Pse il vero sconfitto della vicenda mentre per l’europarlamentare e giornalista Barbara Spinelli siamo davanti a un “colpo di Stato post-moderno”.

e.furia@luedi.it

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