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Matteo Barbalinardo

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MARCONIA (MATERA) – E’ finita nel più tragico dei modi, la vicenda della scomparsa di Matteo Barbalinardo, il 17enne di Marconia, di cui si erano perse le tracce da giovedì. Il corpo senza vita del giovane, è stato ritrovato ieri, intorno alle 13.30, nel cantiere di un edificio in costruzione su via Valle D’Aosta, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Il cadavere giaceva tra i calcinacci, coperto da un telo, il che ha fatto subito pensare alla presenza di qualcun altro.

Dopo diverse ore di indagini e verifiche incrociate, i sospetti si sono concentrati su di un altro minore, che avrebbe colpito a morte Matteo con un’arma da taglio; probabilmente un coltello, viste le diverse ferite sul corpo.

Il 17enne di Marconia di Pisticci (Matera), fermato per l’omicidio, ha confessato e ha consegnato il coltello usato giovedì scorso per uccidere il coetaneo: è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e porto abusivo di arma da taglio.

Durante il lungo interrogatorio nella notte, davanti al pm della Procura per i minorenni di Potenza Carmine Olivieri, il ragazzo, «scosso per quanto successo», non ha però precisato i motivi dell’omicidio, avvenuti in «un difficile contesto sociale ed economico». Quindi, come reso noto in una conferenza stampa nella Questura di Matera, quella della droga resta la «pista privilegiata» ma non è l’unica seguita dalla Polizia per ricostruire il movente dell’omicidio.

Giovedì pomeriggio, all’interno di un cantiere abbandonato, tra i due è cominciata una lite, al culmine della quale l’omicida (che non ha precedenti penali) ha sferrato diverse coltellate alla gola e al torace del coetaneo, uccidendolo e poi coprendo il cadavere con un telo.

Gli investigatori hanno inoltre ribadito che non ci sono altri indagati e che comunque sono in corso ulteriori accertamenti, a partire dall’autopsia – il cadavere si trova nell’ospedale di Policoro (Matera) – e dagli esami della Scientifica. Alla conferenza stampa hanno partecipato la dirigente della Questura di Matera, Luisa Fasano, il capo della Squadra mobile di Matera, Fulvio Manco, e il responsabile del Commissariato di Pisticci, Domenico Di Vittorio.

 

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