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IRSINA (MATERA) – Secondo quanto evidenziato dagli inquirenti sarebbe responsabile di «incredibili vicende truffaldine e di indebite appropriazioni» per 1,2 milioni di euro, l’ex direttore della filiale di Irsina della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Michele Lolaico, di 56 anni, arrestato dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza.

Lolaico è accusato di truffa aggravata, appropriazione indebita, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

A chiarire alcuni aspetti della vicenda è stato il Procuratore della Repubblica, Pietro Argentino.

La vicenda è cominciata nel novembre 2017, quando alcuni funzionari della banca eseguirono un accertamento ispettivo nella filiale di Irsina dopo aver accertato «gravi anomalie nella gestione di conti e titoli azionari» da parte di Lolaico.

Le successive indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare che «per circa un ventennio» il dirigente della filiale aveva sottratto un milione 260 mila euro «dai conti di numerosi clienti», soprattutto anziani.

Diversi i modi usati: investimenti simulati, riscatto di premi di polizze «esistenti ad insaputa dei reali beneficiari», falsi documenti ai clienti sulla loro situazione finanziaria. Parte di tali somme sono state utilizzate per aprire un ristorante nel centro di Matera, intestato «formalmente» al figlio di Lolaico, che è stato sequestrato insieme a due immobili a Irsina, un’auto, conti correnti, dossier titoli e cassette di sicurezza.

I sequestri «coprono» una somma pari a circa 777 mila euro e si riferiscono a «fatti riferibili ad annualità successive al 2012». I correntisti «vittime» dell’ex direttore sono, allo stato attuale delle indagini, 12. Ai loro danni è stata realizzata «una incredibile ed inestricabile attività manipolatoria di conti e depositi» da parte di Lolaico che, secondo l’accusa, voleva così «supportare un tenore di vita di gran lunga superiore alla sua situazione reddituale».

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