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L'entrata del cimitero di Matera

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Partiti i lavori del campo di inumazione al cimitero di Matera ma manca il recupero delle somme per i loculi scaduti e il nuovo piano cimiteriale


Un passo avanti come il via ai lavori per il campo di inumazione nel cimitero di contrada Pantano e una serie di incognite che restano sulla gestione del settore. Dal recupero delle somme dovute al Comune per i loculi scaduti ai ritardi nella realizzazione malgrado i bandi pubblicati di alcuni ricongiungimenti fino alla necessità della definizione di un nuovo piano cimiteriale perché quello in corso risale ad almeno 20 anni fa per riuscire a programmare adeguatamente il futuro visto che gli spazi per gli nuovi loculi in contrada Pantano sono agli sgoccioli e l’emergenza potrebbe essere dietro l’angolo. Questione di uno o al massimo due anni.

Ieri (3 maggio) il Comune si è limitato ad annotare come «con le prime operazioni di dissodamento, sono partiti i lavori per allestire il campo di inumazione nel cimitero comunale di contrada “Pantano”.
Il campo è previsto dal Piano regolatore cimiteriale, approvato nel 2002, e consentirà di liberare circa 300 loculi in seguito al trasferimento di altrettante spoglie. Infatti, la norma prevede che dopo trent’anni i resti mortali possano essere spostati, previa richiesta agli eredi del defunto, dal loculo cimiteriale al campo di inumazione. Salvo imprevisti, la conclusione dei lavori è prevista entro agosto» spiegano dall’Amministrazione.

«Un’opera importante, che la città attendeva da tanto, vista la cronica carenza di loculi – commentano Bennardi e Amenta – quindi dopo il necessario parere sanitario dell’Asm, abbiamo voluto accelerare l’avvio del lavori approfittando della bella stagione».
Ma evidentemente la questione rientra in un contesto ben più complesso se è vero infatti che solo qualche giorno fa in Consiglio comunale il consigliere Toto annotava della «mancata predisposizione del regolamento di polizia mortuaria e del recupero delle somme dovute per i contratti dei loculi scaduti già dal 2011 per il nuovo cimitero e negli anni 90 per quello di via IV novembre. Cifre complessive pari a circa 10 milioni di euro». Numeri che se non recuperati possono diventare, questo il timore lanciato in maniera più o meno velata, addirittura un danno erariale. Inoltre c’è la questione dei ricongiugimenti da risolvere e c’è la necessità di definire il da farsi in un tempo medio perchè gli spazi per il futuro stanno per finire.

Il campo di inumazione è un passo, certamente un primo ma evidentemente poco esaustivo in una situazione complessa e delicata sulla quale evidentemente non è possibile scherzare. In un settore nel quale l’emergenza non potrebbe essere assolutamente tollerata vista la sua delicatezza.

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