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Ufficiale la commessa dell’Azienda sanitaria di Matera alla Agi srl, “gemella diversa” della srl del gruppo Postiglione colpita da interdittiva antimafia

POTENZA – Sarà la Agi srl di Teramo, “gemella diversa” della Agi srl di Potenza sottoposta a interdittiva antimafia, a gestire, la “campagna di comunicazione” e il “piano media e social” dell’Azienda sanitaria di Matera.

Lo ha deciso martedì scorso il dirigente dell’ufficio “Innovazione tecnologica ed attività informatiche” dell’Asm, Valerio Camponeschi. Il funzionario ha aggiudicato in via definitiva la commessa da 38mila euro più Iva già finita anche nel mirino del consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Gianni Perrino. Con una formale richiesta di chiarimenti su tutta una serie di elementi, alquanto concreti, che lasciano pensare a un tentativo di aggirare la normativa antimafia a favore del gruppo editoriale capeggiato dall’imprenditore potentino Giuseppe Postiglione.

Un gruppo, quello di Postiglione, sempre più vicino politicamente all’amministrazione regionale guidata dal governatore Vito Bardi. Sebbene raggiunto, agli inizi di marzo, da una seconda raffica di interdittive antimafie in 3 anni. A causa delle relazioni pericolose intrattenute in tempi più o meno recenti dal patron, e del processo in cui è tuttora imputato per un presunto porno-ricatto ai danni di un assessore del Comune di Potenza.

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A propiziare l’affidamento diretto alla Agi srl di Teramo era stato il direttore generale dell’Asm, Sabrina Pulvirenti. Il dg ha ripreso in mano la questione il 22 maggio, con una «rettifica per mero errore materiale» della delibera iniziale dell’11 maggio. All’interno di quest’ultima, infatti, si dava per acquisito un preventivo dell’Agi srl di Teramo, amministrata del potentino Vincenzo Calabrese, ma si aggiudicava la commessa, senza gara, a un’altra società dello stesso Calabrese, la Star srl di Potenza.

Con questa seconda delibera, quindi, il dg ha disposto che l’affidataria del servizio fosse la Agi srl in luogo della Star srl. Poi ha provato a sanare una ulteriore apparente irregolarità della prima delibera disponendo un aumento del capitolo di bilancio dell’Asm per “Altri servizi non sanitari da privato” a copertura dell’esborso di 46mila euro complessivi previsti. Altro «mero errore materiale» evidentemente sfuggito persino al responsabile della direzione economico finanziaria dell’Asm, Angela D’Onofrio, e al direttore amministrativo, Marcello Tricarico, che avevano apposto i visti di regolarità contabile e amministrativa dell’affidamento iniziale, nonostante vi si leggesse che «non comporta impegno di spesa».

Rispetto ai motivi alla base di questi presunti «errori materiali», Pulvirenti non aveva aggiunto alcunché. Né deve essersi insospettita più di tanto per l’omonimia, emersa da un iniziale resoconto giornalistico sul caso, tra la Agi srl di Teramo e la Agi srl di Potenza del gruppo Postiglione. Quest’ultima a marzo sottoposta a una nuova interdittiva antimafia dal prefetto del capoluogo lucano.

Non parrebbero aver suscitato la benché minima valutazione d’opportunità, d’altro canto, nemmeno le evidenze pubblicate dal Quotidiano del Sud sulle cointeressenze tra le due Agi srl, entrambe in relazioni affari con altre società ed iniziative riconducibili al gruppo editoriale Postiglione, e il collegamento in atti tra la teramana Agi srl, quella amministrata da Calabrese, e Giuseppe Postiglione in persona.

In particolare la procura allegata all’ultimo bilancio della Agi srl di Teramo, in cui Postiglione viene indicato da Calabrese come delegato per il deposito del bilancio. Mentre il verbale dell’assemblea dei soci, pure allegato al bilancio, risulta redatto e sottoscritto da una dipendente di Radio Potenza Centrale. Proprio la radio del gruppo Postiglione, da cui è nata, 50 anni orsono, l’avventura imprenditoriale della famiglia di editori potentini.

Da parte della dg, insomma, nessun ripensamento. Nemmeno in considerazione del ruolo di garante assunto nel disporre, su base fiduciaria, un affidamento del genere. Per un valore di giusto 2mila euro inferiore, al netto dell’Iva, alla soglia dei 40mila euro oltre la quale sarebbe stato obbligatorio chiedere un preventivo ad almeno altre due ditte.

Obiettivo della commessa appena aggiudicata resta quello di «acquisire maggiore visibilità, in merito ai servizi offerti ai cittadini, sui mezzi di comunicazione (tv, radio, social media) attraverso la creazione e la diffusione di contenuti multimediali che possono arricchire l’esperienza utente attraverso la fruizione di materiale audio e visual, per poter raggiungere un pubblico più vasto possibile».

Commentando il caso il consigliere regionale Perrino aveva ricordato «il divieto per le pubbliche amministrazioni, ad ogni livello, di intrattenere rapporti di ogni genere con le imprese interessate da interdittive antimafia».
«La legalità in questa regione – aveva aggiunto l’esponente del Movimento 5 stelle -. viene messa in secondo piano per lasciare il posto a logiche di consociativismo e intrecci di interessi che non portano alcun beneficio al tessuto sociale ed economico di questa regione. Forse qualche rappresentante delle istituzioni – conclude il consigliere regionale materano – dovrebbe seriamente interrogarsi sull’opportunità di intrattenere rapporti con imprenditori dalla dubbia reputazione, evitando di assecondarli o addirittura onorarli».

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