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La tenda del Qatar deserta e altri due momenti della notte dei vaccini a Matera

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MATERA – Il nome avveniristico ed evocativo delle ormai lontane nottate in discoteca, si è infranto sulla dura realtà dei disagi, peraltro facilmente prevedibili, per cittadini anziani e portatori di handicap.

Così, la famigerata “Astranight”, nome anglofono per dare un tono alla notte dei vaccini di Matera, si è tradotta in un flop quasi completo, con sole 250 dosi inoculate di AstraZeneca sulle 750 previste.

Il fallimento ha portato alla chiusura anticipata delle tende del Qatar, che l’ottimo sistema di comunicazione del presidente della Regione Vito Bardi, ha “pensato bene” di mascherare con la scusa del rischio caduta dei detriti cosmici del razzo cinese. Un pericolo peraltro già ridimensionato nel territorio lucano, tant’è che alla fine sono caduti addirittura nell’Oceano Indiano; ma perché non usarlo ad arte, per giustificare la chiusura a mezzanotte delle vaccinazioni a Matera, con sei ore di anticipo sulle previsioni? Un’idea creativa (ma non geniale), smentita dai fatti, perché all’entusiasmo delle prenotazioni raccolte fino alle 19.30, non è seguito l’afflusso auspicato.

«Abbiamo dovuto chiudere Astranight prima, causa allerta razzo cinese: sono stati inoculati ben 250 vaccini in sole due ore e mezza», ha scritto trionfalisticamente Bardi, annunciando il bis (si spera non del flop) a Potenza. Peccato che un eventuale e realistico allarme regionale per la caduta del razzo, tanto da giustificare lo stop a un’iniziativa così importante per la salute pubblica in tempi di pandemia, avrebbe dovuto essere disposto dal ministero dell’Interno per le vie formali, a cui doveva seguire un dispositivo di pubblica sicurezza firmato dal prefetto. Nulla di tutto ciò è accaduto, con il prefetto Argentieri che, smentendo di fatto Bardi, ha dichiarato che lo stop delle vaccinazioni a mezzanotte sarebbe stato frutto di una decisione già adottata, dopo aver sentito il commissario Figliuolo. Un dato, quest’ultimo, che sarà certamente sfuggito all’apparato partenopeo che cura la comunicazione di Bardi, traducendosi in una evidente figuraccia del presidente, sul quale è puntualmente piombata la salace ironia del popolo della rete, soprattutto sui social.

La realtà parla di cittadini molto scoraggiati, perché alle tende del Qatar sabato sera tirava un bel vento di maestrale con 11 gradi già alle 21; i cittadini, spesso anziani ed acciaccati, erano costretti a lasciare l’auto in un posteggio piuttosto lontano dalle tende, per poi avvicinarsi e fare anche qualche coda all’esterno, prima di entrare negli ambienti più climatizzati, dove si effettuava la vaccinazione. Quindi, non è stata certamente una passeggiata di salute, come ci hanno raccontato diversi testimoni, che preferiscono rimanere anonimi. Sul posto c’era anche la commissaria dell’Azienda sanitaria materana, Sabrina Pulvirenti, con il dottor Molino, responsabile delle vaccinazioni. «AstraZeneca, come tutti i vaccini, ha un tempo di somministrazione -ha detto Pulvirenti davanti alle tende- e noi abbiamo rispettato la scheda tecnica. Non abbiamo registrato diffidenza da parte dei cittadini; anzi, come l’open day è stato un successo, anche questa volta è stata un’ulteriore opportunità colta dalla popolazione che ce lo chiedeva. Ci auguriamo che ci siano altre occasioni, l’Asm deve essere di supporto e rispondere ai bisogni della popolazione materana».

Sul posto era presente anche Cittadinanzattiva Basilicata, con la presidente Maria Antonietta Tarsia, ed i rappresentanti del Tribunale dei diritti del malato.
«Una buona iniziativa -ha commentato Tarsia- ma andava fatta di giorno, senza sottoporre i cittadini a questo stress ed ai tanti disagi, soprattutto per il freddo. Riconosco ed apprezzo l’impegno della commissaria Pulvirenti e del dottor Molino presenti in loco, ma i numeri ridotti sono dovuti ai tempi dell’organizzazione, che non sono stati opportuni per malati e portatori di handicap. Mi è sembrato -dice provocatoriamente Tarsia- che la Regione si vergognasse dei suoi diversabili, tanto da indurli a vaccinarsi di notte. Un’idea fallimentare, per il target della popolazione a cui era rivolta».

In effetti, la vaccinazione in notturna forse sarebbe stata vincente per i giovani, che tra una chiacchiera e un cocktail, magari d’estate, avrebbero gradito anche un’Astranight.
La Tarsia ha anche forti dubbi sui numeri conclusivi dell’operazione: «Io ero lì -ci ha detto- ed alle 23.15 avevano vaccinato 110 persone, pertanto si deve ipotizzare che in meno di un’ora ne abbiano fatti altri 140, e questo mi lascia qualche perplessità».

La cronaca parla di operazioni svoltesi in modo ordinato, senza i temuti assembramenti, anche grazie al contributo degli Scout. A partire dalle ore 20 sono stati distribuiti i numeri con l’orario della vaccinazione, lo ricordiamo per persone comprese tra i 60 e i 79 anni, con priorità per alcune categorie fragili. In tanti sono tornati a casa per poi ripresentarsi dopo le ore 21 e magari risparmiarsi un pò di freddo; chi, invece, veniva da fuori città, ha subìto qualche disagio in più. E c’è stato anche chi, come il cittadino Gianluca Nicoletti, si è presentato alle tende del Qatar intorno alle 5, un’ora prima della chiusura annunciata dell’hub, ma si è dovuto godere l’alba senza potersi vaccinare, a causa della chiusura anticipata. Intanto, il personale sanitario dalle 8 ha ripreso il ciclo delle vaccinazioni agli aventi diritto. Astranight si era chiusa otto ore prima, per mancanza di prenotazioni. Altro che razzo cinese.

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