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Il presidente della Provincia di Matera: «Non possiamo accettare tutto questo nel nostro territorio»

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«Siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra e ribadiamo il secco no al deposito delle scorie radioattive in Basilicata. Tutte le forze politiche facciano fronte comune per evitare questo disastro». Così il presidente di Upi Basilicata e della Provincia di Matera, Piero Marrese, ha commentato la notizia della pubblicazione, sul sito del Ministero dell’Ambiente, dell’elenco delle 51 aree idonee alla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari. Tra queste ve ne sono 10 completamente ricadenti sul suolo lucano (5 in provincia di Matera, 4 in quella di Potenza ed una a cavallo tra le due province) ed altre 4 in comunione con la Puglia, che interessano Matera.

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«A nome di tutte e due le Province lucane e, dunque, di tutti i sindaci della nostra regione, nel dirmi basito per la decisione che non ha tenuto conto in alcun modo delle osservazioni che sono state prodotte in modo puntuale e sulla base di pareri ed indicazioni di natura scientifica, non posso che esprimere rammarico per la pubblicazione di questo elenco.

Sono addirittura 14 le aree della Basilicata ritenute, non si sa bene in base a quale criterio, idonee ad ospitare il sito unico nazionale. Non possiamo assolutamente accettare e tollerare tutto questo perché il nostro territorio, oltre alla mancanza di idoneità ben spiegata in tutte le sedi opportune, non può permettersi il lusso di ospitare il cimitero nucleare.

Parliamo di una regione dedita all’agricoltura e al turismo, che fa delle sue peculiarità ambientali un punto di forza. Tutto questo non può, quindi, essere messo in discussione da una decisione folle e avventata, per contrastare la quale posso già pubblicamente rassicurare che faremo ciò che è necessario: siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra da chi continua a danneggiare il territorio lucano, dal dimensionamento scolastico alle scorie nucleari.

A questo punto credo sia opportuno fare sintesi: tutte le forze politiche, ad iniziare da quelle che sostengono il Governo nazionale, si assumano le proprie responsabilità verso i cittadini e si oppongano insieme a noi per evitare un’ingiustizia palese». Nel dettaglio, le zone idonee secondo la proposta Cnai sono ubicate nei comuni di Matera e Genzano di Lucania (5 a testa), Montalbano Jonico e Bernalda (2 a testa), Montescaglioso e Irsina.

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